Fitness cardiovascolare, le regole del gioco
Si definisce fitness di elevato profilo un livello di allenamento in grado di prevenire gli inconvenienti di natura cardiocircolatoria nella popolazione attiva. Ma le regole di vita sana nella popolazione tra i venti e i cinquant'anni faticano a passare, nella nostra società. Lo ha affermato Stefano Urbinati, direttore della Cardiologia all'ospedale Bellaria, Azienda sanitaria di Bologna, precisando che negli Stati Uniti si stima che almeno 250 mila morti l'anno sono attribuibili al ridotto esercizio fisico. In Italia 127 mila donne e 98 mila uomini vanno incontro a ictus e malattie di cuore (infarto, scompenso) con esito infausto, e la mortalità per le malattie vascolari è la più frequente (38% di tutte le morti). Ma la tendenza si può invertire facilmente muovendo i passi giusti.
L’esercizio di moderata intensità eseguito in maniera continuativa a lungo termine ha una serie di effetti positivi, sia in persone adulte sia anziane, riducendo l’incidenza di eventi cardiovascolari nei soggetti sani e in quelli cardiopatici. Il beneficio è spiegabile per un 40% dal miglior controllo dei fattori di rischio e per un 60% come conseguenza di vantaggi prodotti dall'esercizio stesso, riconducibili alla riduzione dello stress ossidativo e a un’azione anti-infiammatoria, con un effetto protettivo sui meccanismi che spesso rappresentano il fattore scatenante di un inconveniente di natura cardiovascolare.
Nuovi studi, secondo Stefano Urbinati, ipotizzano che l'attività fisica così concepita abbia effetti positivi sul metabolismo del calcio e del fosforo, sulla produzione di emoglobina, sulle fibre muscolari, sul metabolismo ossidativo del fegato, sulla circolazione periferica e sul sistema immunitario. In caso di malattie dell’apparato cardiovascolare l’attività fisica va intesa come un trattamento aggiuntivo e come per ogni farmaco devono essere definiti posologia, cadenza delle somministrazioni e durata del trattamento.La maggiore performance fisica pare espressione della capacità dei muscoli di utilizzare meglio l’ossigeno.
Ma la sedentarietà è solo uno dei fattori di rischio: se all'attività fisica si aggiungono dieta sana, stop al fumo, pressione arteriosa, glicemia e peso nella norma, le conseguenze negative per malattie cardiovascolari si ridurrebbero ulteriormente. Partendo da queste considerazioni, per promuovere la cultura del movimento e dello stile di vita sano, nasce l'iniziativa La prevenzione cardiovascolare sCorre in Italia, voluta da Boehringer Ingelheim. Enti ospedalieri, aziende sanitarie, fondazioni e istituzioni hanno messo a punto interessanti progetti. Protagonisti dell'iniziativa sono anche i cittadini che possono ora contribuire a decretare il progetto vincitore attraverso i social media. Avrà diritto di voto chi dimostrerà di avere a cuore il proprio cuore.
Nella prima fase, tra giugno e settembre, sono stati raccolti progetti, selezionati da un comitato di esperti indipendenti. In queste settimane saranno appunto i cittadini a votare i progetti migliori dopo averli consultati sul sito www.laprevenzionescorre.it tenendo presente che si potranno attribuire voti solo attraverso il proprio sano comportamento, postando una foto su Facebook, Instagram o Twitter, in cui sia visibile il numero di chilometri percorsi a piedi o in bicicletta rilevati attraverso app o altro tipo di strumento di rilevazione digitale (lo schermo di un tapis roulant o una cyclette).
Siamo da sempre impegnati a tutelare la salute dei cittadini, non solo con farmaci innovativi frutto di significativi investimenti in ricerca e sviluppo, in particolare in campo metabolico e cardiovascolare, ma anche attraverso un supporto attivo a campagne di sensibilizzazione su importanti temi di salute pubblica, come questo, dove la soluzione richiede una strategia congiunta e multidisciplinare - ha affermato Sabine Greulich, Presidente di Boehringer Ingelheim Italia - Con questa iniziativa vogliamo contribuire a far sCORRERE in tutta Italia nuove energie e risorse a favore della prevenzione, scendendo in campo accanto a strutture sanitarie, medici, pazienti e cittadini, per fare – insieme – la differenza nel contrastare la mortalità cardiovascolare.
Alessandro Malpelo, QN Quotidiano Nazionale