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Ricerca McCann sul ruolo del medico

McCann Health Italy ha presentato i risultati dello studio globale Truth About Doctors sul ruolo del medico nella società odierna. Emerge una professione di valore, che coniuga entusiasmo, abilità e conoscenze approfondite, ma che deve fare i conti con alcune preoccupazioni. Le frustrazioni sono legate ai tagli di bilancio del sistema sanitario, ai cambiamenti in atto con le nuove tecnologie digitali e alle pressioni che limitano l’autonomia del medico.

Tra i motivi di apprensione al primo posto la paura di azioni legali da parte del paziente o della sua famiglia (37%), difficoltà nel gestire la burocrazia (28%), un rapporto conflittuale con gli amministratori che governano il sistema (15%). Questi dati sono internazionali, lo studio abbraccia un campione di duemila camici bianchi interpellati in 16 diverse nazioni.

Per quanto riguarda gli strumenti digitali il medico ritiene siano utili ai propri pazienti (70% degli intervistati), ma il web aumenta anche il rischio di autodiagnosi scorrette (59% degli intervistati) nonché di ipocondria e depressione (35%).

Alle situazioni critiche si contrappone la difesa della propria missione. Secondo il 93% dei medici intervistati, infatti, il providing care, ovvero il dovere di assistere il paziente, resta il ruolo primario del medico nella società.

Il medico può rimanere un punto di riferimento, ha affermato Laura Caresia, Medical Director di McCann Health, a patto di migliorare efficienza ed efficacia delle prestazioni recuperando occasioni per relazionarsi con un paziente sempre più attento e responsabile, a cui il medico deve fornire informazioni qualificate, diventando interlocutore attivo e promotore del suo empowerment, ovvero del suo processo di emancipazione.

Alessandro Malpelo, QN Quotidiano Nazionale

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