Medicina estetica, un tatuaggio su 5 non va via
Un tatuaggio su 5 resta per sempre. Anche volendo toglierlo non c'è modo. I pigmenti inoculati e la posizione lo rendono indelebile. Succede che sempre più persone, dopo essersi lasciate con l’amore della loro vita impresso sulla pelle, cercano il modo di rimuovere le iniziali, o i versi che come cartine dei Baci Perugina avevano dedicato per suggellare l’idillio. E il lavoro deve farlo un medico qualificato con il laser, a volte ricorrendo anche ad altri ausili della tecnologia, oltre i quali ci vorrebbe la bacchetta magica.
Secondo dati dell’Istituto Superiore di Sanità, in Italia abbiamo 7 milioni di tatuati, il 12,8% della popolazione. E sul versante dei pentiti, da Melania Griffith a Belen Rodriguez, su internet si vedono scorrere nomi e immagini di plotoni di vip che, una volta tornate single, cercano in tutti i modi di stemperare il ricordo degli anni felici impresso sulla cute.
«Dediche romantiche e iniziali di nomi di partner coi quali ormai ci si è lasciati sono i segni che più spesso si vorrebbe rimuovere», spiega Maria Albini, coordinatrice del congresso internazionale di medicina estetica ICAMP 2017 che si è celebrato a Milano (Assago e Rozzano). «Grazie ai laser, la percentuale di rimozione dei tatuaggi è salita fino al 75-80%, solo il 38% dei casi sparisce del tutto, mentre il 62% delle procedure presenta inevitabilmente residui di pigmento sbiadito sulla cute».
«Delusioni sentimentali, pudore – aggiunge la dottoressa Albini – sono le motivazioni che spingono a varcare la soglia degli ambulatori per cancellare questi segni del passato. Le ragazze a volte pensano alla pelle come a una lavagna, e dopo aver fatto sparire il nome del primo fidanzato ci ricascano, tornano a togliere anche il secondo, e via di questo passo». Altra tipologia di clienti sono i cultori che cancellano parti del tatuaggio solo al fine di per recuperare spazio sulla pelle per dipingere nuovi soggetti, con disegni sempre più elaborati.
Non tutti i pigmenti che costituiscono il tatuaggio possono essere rimossi solamente con la tecnologia laser, perché questi composti contengono frazioni di biossido di titanio (bianco) non sono aggredibili con nessuna lunghezza d’onda. «Alcuni tatuaggi sono veramente incancellabili – ha affermato Vincenzo Varlaro, docente di medicina estetica nei master di livello universitario – in questi casi, se non bastano i laser Q-Switched o più evoluti, ma si può valutare una combinazione con altre tecniche quali la carbossiterapia, che facilita il deflusso linfatico e allontana i pigmenti residui». A parte le differenze di colore, tra i tatuaggi più difficili da rimuovere, secondo gli esperti, si possono annoverare quelli localizzati alle estremità degli arti inferiori, piedi e caviglie, per un concorso di cause legate al sistema linfatico e alla gravità.