Diabete, linee guida aggiornate sulla terapia
Si evolve la strategia di trattamento del diabete di tipo 2. Linee guida aggiornate sulla terapia grazie ai farmaci innovativi, che vengono promossi. Hanno fatto invece un mezzo passo indietro le sulfaniluree, note come farmaci secretagoghi, rispetto ai nuovi orientamenti, secondo quanto emerso in occasione del congresso nazionale della Società italiana di diabetologia SID in corso a Rimini. Il nuovo schema di attacco proposto per il diabete di tipo 2 vede sempre sotto i riflettori la metformina come farmaco di prima scelta, ma quando questa non dovesse risultare sufficiente a mantenere sotto controllo la glicemia, o nel caso in cui si manifestano intolleranze, diventa necessario fare delle distinzioni perché i farmaci di seconda scelta non sono tutti sullo stesso piano.
“Sulla base del profilo complessivo di efficacia, tollerabilità e sicurezza - ha affermato Giorgio Sesti, presidente della Società Italiana di Diabetologia - pioglitazone, inibitori DPP4, agonisti del GLP1 o inibitori di SGLT2 sono preferibili rispetto a sulfaniluree, glinidi o acarbose. La scelta dei farmaci da aggiungere alla metformina deve essere effettuata tenendo conto delle caratteristiche del paziente. Nei soggetti obesi ad esempio l’indicazione è quella di preferire, se possibile, i farmaci che riducono il peso (agonisti GLP1 e inibitori SGLT2) o quelli che non determinano aumento di peso, quali gli inibitori DPP4. Nei pazienti con pregressi eventi cardiovascolari e non sufficientemente controllati con la metformina, o che presentino controindicazioni, SGLT-2 inibitori, GLP-1 agonisti a lunga durata d’azione e pioglitazone devono essere considerati farmaci di prima scelta, salvo diverso avviso. Nei soggetti che, per età avanzata, presenza di più malattie, sono più suscettibili alle ipoglicemie, è preferibile evitare quelle sulfaniluree che si associano a un rischio incrementato di crisi di ipoglicemia.
Altra riflessione riguarda gli anticorpi monoclonali definiti inibitori di PCSK9 nel diabete, quelli che interagiscono con i recettori delle LDL abbassando il tasso di colesterolo cattivo nel sangue, utilizzati nelle forme familiari di ipercolesterolemia severa insensibili al trattamento con statine. Le indagini sulla popolazione diabetica hanno evidenziato effetti sorprendenti sulla riduzione del colesterolo LDL. “Gli inibitori della PCSK9 – rimarca il presidente Sesti – hanno una loro indicazione nei soggetti diabetici con rischio cardiovascolare elevato, quando la via delle statine non è praticabile”.
Si allontana dunque l'attenzione da certi vecchi farmaci e per la terapia orale del diabete di tipo 2 l'attenzione si sposta su molecole innovative, in particolare nel trattamento dei pazienti ad alto rischio cardiovascolare, secondo le linee guida aggiornate scaturite dal Congresso della Società italiana di diabetologia (Sid). Tra le nuove indicazioni, anche la decisa raccomandazione a favore delle vaccinazioni che, anche per i diabetici, affermano gli esperti, sono «sicure e riducono mortalità e ricoveri». Raccomandate, in particolare, la vaccinazione antinfluenzale, antipneumococco, ma anche quella anti-morbillo-parotite-rosolia e l’immunizzazione contro l’Herpes Zoster. Attualmente, il 37% dei pazienti con diabete è trattato con i vecchi farmaci, ma l’obiettivo è ridurre tale percentuale sotto il 20%, privilegiando molecole innovative soprattutto nei malati a rischio cardiovascolare elevato. Quanto al nodo dei costi dei nuovi farmaci, il prezzo sta già calando considerando l’ampia platea di soggetti che ne potranno beneficiare. I farmaci rappresentano solo il 7% dei costi totali mentre il costo maggiore è dato dalle ospedalizzazioni indesiderate. Dunque, meno corse al pronto soccorso nel cuore della notte per crisi ipoglicemiche, meglio è per tutti.
Le nuove linee guida prevedono prescrizioni tagliate su misura per il paziente obeso, o che ha superato crisi coronariche eventi cardiovascolari acuti e malati oncologici. Le Linee guida 2018, redatte da Sid e Associazione medici diabetologi (Amd), sottolineano inoltre il ruolo cruciale dei Centri diabetologici per ridurre il rischio di insorgenza di complicanze gravi. Le indicazioni includono anche la terapia per il controllo del colesterolo, con molecole dall'effetto mirato.
Si affacciano all'orizzonte, intanto, nuovi device per il monitoraggio continuo della glicemia, pratici di ingombro minimo. Si tratta di una nuova frontiera, quella del controllo glicemico continuo: misurazioni non più a spot, ma letture automatiche dei valori, con un'analisi accurata dell'andamento della glicemia e delle sue fluttuazioni grazie a un piccolo sensore impiantabile sottocute collaudato da tempo, praticamente non si sente addosso. Si chiama Eversense XL questo primo sensore impiantabile per il monitoraggio continuo della glicemia e consente una lettura continua fino a 180 giorni senza interruzioni.
A margine del congresso annuale della Società Italiana di Diabetologia (SID) in corso a Rimini, è stata presentata la prima Social Academy per le persone con diabete e le associazioni di pazienti. Ascoltare, dialogare, coinvolgere, verificare, fare rete. Sono queste le #5azioni messe in campo su Facebook e Twitter, con il supporto degli esperti del settore, per utilizzare al meglio le potenzialità del web e guidare al meglio l’intera comunità del diabete a orientarsi tra gli strumenti digitali. L’ascolto di questa comunità ha permesso di mettere in luce i reali bisogni delle persone con diabete e sviluppare soluzioni sempre più efficaci per il controllo della patologia. Secondo il Diabetes Web Report 2017, il diabete è ai primi posti tra i temi di salute più cliccati sul web in Italia. Il 51% delle citazioni proviene da risorse web, mentre il 49% dai social media. Le persone navigano su internet e utilizzano i social network per trovare informazioni che avvalorano le loro convinzioni.
Alessandro Malpelo, QN Quotidiano Nazionale