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Tumori pelle, riflettori puntati sul carcinoma cutaneo. Asco 2018

Nel vasto capitolo delle malattie della pelle non c'è solo il temutissimo melanoma. Sono stati pubblicati sul New England Journal of Medicine i risultati dei due studi registrativi che hanno valutato il comportamento del carcinoma cutaneo a cellule squamose avanzato (CSCC) trattato con cemiplimab. I risultati sono stati anche presentati al Congresso dell'American Society of Clinical Oncology (ASCO).

Il carcinoma cutaneo a cellule squamose avanzato, il tumore della pelle più letale dopo il melanoma - comprende sia il carcinoma cutaneo localmente avanzato non asportabile chirurgicamente, sia la forma con metastasi. Cemiplimab è anticorpo monoclonale sperimentale completamente umano che si lega all'inibitore del checkpoint immunitario PD-1 (proteina 1 di morte cellulare programmata).

I solidi risultati dimostrati da cemiplimab sono particolarmente rilevanti in considerazione della gravità delle forme avanzate e del fatto che al momento non esistono opzioni terapeutiche disponibili e approvate per i casi in cui la chirurgia non rappresenta un approccio percorribile, ha affermato Michael R. Migden, professore associato nei dipartimenti di Dermatologia e chirurgia testa-collo al MD Anderson Cancer Center. I tumori CSCC avanzati hanno dimostrato di rispondere al trattamento con cemiplimab sia nella forma metastatica sia in quella localmente avanzata, con risultati clinicamente significativi e coerenti tra gli studi di fase 1 e fase 2.

Cemiplimab è attualmente in sviluppo clinico. Il carcinoma cutaneo a cellule squamose negli Stati Uniti rappresenta circa il 20 per cento di tutti i tumori cutanei. Se diagnosticato precocemente ha una prognosi favorevole, ma può rivelarsi particolarmente complesso da trattare in fase avanzata.

I risultati presentati al Congresso ASCO mostrano l’efficacia di cemiplimab nel carcinoma cutaneo a cellule squamose avanzato, con effetti che durano nel tempo, ha commentato Paolo Ascierto, direttore dell'Unità di Oncologia Melanoma, Immunoterapia Oncologica e Terapie Innovative dell'Istituto Nazionale Tumori Fondazione Pascale di Napoli. “Si tratta del più ampio set di dati in questa patologia, significativo anche rispetto al profilo di tollerabilità di questo immunoterapico, un aspetto particolarmente importante, in considerazione dell’età avanzata dei pazienti e della presenza di altre patologie concomitanti”.
Alessandro Malpelo, QN Quotidiano Nazionale

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