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Rappuoli a Farmindustria: “Studio vaccini contro tumori, gonorrea e superbatteri”

Rino Rappuoli, il microbiologo italiano padre nobile della moderna vaccinologia molecolare (sequenziamento del genoma dei patogeni con la tecnica reverse, premio Galeno) annuncia di essere impegnato con il suo team nello sviluppo di vaccini rivoluzionari, mai concepiti prima d’ora, da impiegare nel campo dei tumori e in grado di rispondere alla resistenza batterica agli antibiotici. “Studi importanti, a livello internazionale – ha spiegato l’illustre scienziato – sono in corso per capire se e come si può arrivare a realizzare, in particolare, vaccini preventivi contro il tumore alla prostata e il tumore della mammella".

I vaccini sono somministrati a miliardi di persone nel mondo, hanno salvato e salvano milioni di vite umane. Rappuoli, capo della ricerca di Gsk Vaccines, oggi a Roma nel corso di un incontro presso Farmindustria ha anche dichiarato che in questo momento sta sperimentando "un vaccino contro il gonococco, batterio che provoca la gonorrea, attualmente responsabile di 78 mila casi nel mondo”. Quindi i campi di applicazione della profilassi in medicina, in particolare in infettivologia, passano anche dalla lotta alle malattie a trasmissione sessuale, tristemente note in passato come malattie veneree.

“Dal momento in cui si comincia a lavorare a un vaccino a quando il prodotto arriva alla popolazione, possono passare anche più di dieci anni – ha aggiunto Rappuoli –. Ma se si considera che grazie a questo lavoro sono state debellate patologie che prima uccidevano bambini e adulti, si comprendono l’impegno profuso e la spesa in termini di investimenti che questi traguardi comportano".

“I vaccini sono prodotti molto complessi, per essere sviluppati hanno bisogno di tecnologie sofisticate, oggi è un momento esplosivo per queste realizzazioni”, ha affermato. E il ricercatore così prosegue: “Negli anni abbiamo pensato più ai bambini che agli anziani, ma ora che la vita si è allungata dobbiamo cominciare a fare qualcosa anche nel campo dei vaccini che contrastino le malattie che colpiscono gli over 65” quindi spazio alla protezione anche per le persone in età matura, e nuovi ambiziosi traguardi per debellare il cancro prostatico e il tumore mammario attraverso la somministrazione vaccinale, le neoplasie del seno in particolare, quelle triplo negativo e che dribblano chirurgia, radioterapia, immunoterapia e chemio, potrebbero giovarsi in futuro, si spera, anche di un vaccino.

Rappuoli, nel corso dell'incontro in Farmindustria, ha anche sottolineato l’importanza di rivolgere l’attenzione alla ricerca espressamente focalizzata sulle condizioni igieniche epidemiologiche nei Paesi del Terzo Mondo: “C’è un vaccino registrato contro la malaria. A fine anno, come ha indicato l’Oms, verrà somministrato nella popolazione in tre Paesi africani. Non è un prodotto perfetto perché ha un’efficacia che varia come risultati dal 30 al 50% a seconda della dose e della fascia di età. Ma è già qualcosa per iniziare a debellare la malaria”, ha concluso.

La città di Siena, il comprensorio strategico della farmaceutica senese,  il sito produttivo nazionale di Rosia e il team di Rappuoli in prima istanza, sono balzati agli onori della cronaca ultimamente per aver realizzato il vaccino contro il meningococco B responsabile dei casi di meningite protagonisti di un martellamento continuo sulle pagine di cronaca. Per capire l’importanza dello sviluppo di vaccini contro i superbatteri resistenti agli antibiotici, basti pensare che nel mondo sono circa 700mila i decessi dovuti alle infezioni resistenti, che si sviluppano soprattutto negli ospedali in persone trattate con terapie che ne abbassano le difese immunitarie. In proposito l’Oms prevede prevede che, agli attuali tassi di incremento, da qui al 2050 i superbug saranno responsabili di almeno 10 milioni di decessi all’anno.

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