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Fibrillazione, ecco l’anticoagulante con promemoria nella confezione: impossibile dimenticare

Una persona su 4 in cura per fibrillazione atriale (FA) prende in maniera discontinua, non ottimale, i farmaci anticoagulanti orali (direct-acting oral anticoagulants, DOAC) di cui necessita. Ed è ormai dimostrato che una scarsa aderenza ai trattamenti nelle cronicità porta più spesso alle ospedalizzazioni rispetto a chi assume i medicinali seguendo con scrupolo le prescrizioni. L'aderenza al farmaco è quindi di vitale importanza e la ricerca ha stabilito che specifiche strategie di packaging, accorgimenti riconoscibili nelle scatole, come i promemoria sulla confezione, possono fare la differenza: impossibile dimenticare.

In occasione del congresso ESC, Società europea di cardiologia, a Monaco di Baviera, Daiichi Sankyo Europe ha presentato il nuovo packaging di edoxaban, Lixiana, confezioni facili da aprire che includano promemoria di dosaggio, come ad esempio etichette con la posologia per ogni giorno e ora. Questi stessi pazienti preferiscono anche terapie facili da portare avanti nel tempo, in particolare la somministrazione una volta al giorno è quella preferita.

Un messaggio di “ultimo blister” sul fondo della confezione di edoxaban ricorda che è ora di rinnovare la prescrizione; incoraggiando il contatto regolare con il medico. Inoltre, un codice QR stampato sulla copertina interna della confezione consente ai pazienti di accedere facilmente al foglio illustrativo in formato digitale.

Edoxaban è l'unico anticoagulante diretto in unica presa giornaliera che presenti anche una riduzione dei sanguinamenti maggiori superiore rispetto al warfarin ben gestito nella fibrillazione atriale non valvolare (FANV). Il profilo di sicurezza di edoxaban è stato stabilito nel trial ENGAGE AF-TIMI 48, che lo ha testato per una media di 2,8 anni.

In Italia la fibrillazione atriale colpisce una persona su 12 nell'età della pensione. Esistono forti evidenze sul ruolo degli anticoagulanti orali nel ridurre di oltre il 70% il rischio ictus nei soggetti portatori di questa aritmia cardiaca di rilevanza clinica. Inoltre gli ictus che si verificano dopo un'interruzione della terapia antitrombotica sono associati a peggiori conseguenze rispetto agli ictus che si verificano mentre un paziente è in trattamento antitrombotico.

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