Occhi aperti a scuola, alunni con problemi della vista
Riaprono le scuole, è il momento di vedere che sia tutto in ordine. Accanto all'immancabile corredo degli alunni (zaino, astuccio e libri di testo) i genitori farebbero bene a incoraggiare un controllo della vista nei loro figli. Perché tanti studenti che sembrano distratti, e in classe faticano a seguire i passaggi davanti alla lavagna, semplicemente vedono i contorni sfocati, a volte quelle che sembrano difficoltà di apprendimento sono deficit della vista che si possono correggere, e che anzi è bene affrontare senza indugi, discorso occhiali a parte.
RIENTRO A SCUOLA: CONTROLLO DELLA VISTA
Solo il 50% degli alunni viene sottoposto a una visita oculistica vera e propria prima dei 12 anni (dati USA). In Italia il 70% dei genitori segue le raccomandazioni e porta il bambino dall'oculista intorno ai 3 anni, ma il 30% rimane fuori dai controlli, altri invece si trascurano negli anni successivi dopo aver fatto bene il primo check up. Si stima che un bambino su 4 abbia un problema visivo che può interferire con l'attenzione, la capacità di lettura, lo studio e lo sport.
UNO SCREENING A VOLTE NON BASTA
"Sono molti i bambini che convivono con un disturbo della visione" spiega il Professor Luciano Quaranta, specialista in oftalmologia e Responsabile del Centro per il Glaucoma degli Spedali Civili di Brescia "in età prescolare vede male un bambino su 20 mentre dopo i 6 anni il problema balza a 1 su 4, la miopia ad esempio, che interessa il 25% della popolazione, insorge tra i 12 e i 14 anni. L'ipermetropia invece è diffusa tra i giovanissimi mentre a 17 anni interessa lo 0,5% dei ragazzi. Gli screening visivi proposti nelle scuole possono essere incompleti e indurre un falso senso di rassicurazione. Sarebbe più opportuno seguire il calendario dei controlli previsti a 6 e 12 mesi e poi a 3 e 6 anni con controlli periodici ogni due anni. Anche i bambini infatti sono colpiti da miopia, ipermetropia, astigmatismo, strabismo ecc. l`ambliopia ad esempio è piuttosto comune già prima di due anni colpendo il 2-3% dei bambini".
IL RUOLO DEI FAMILIARI
L'osservazione da parte dei genitori è preziosa: verificare se gli occhi sono in asse o se invece presentano uno strabismo anche lieve, accorgersi se il bambino strizza gli occhi di frequente o ha scosse irregolari degli occhi, riferisce mal di testa o fastidio alla luce, lacrima o ha bruciore oppure reclina la testa o avvicina gli occhi al foglio mentre fa i compiti o disegna sono segnali importanti che devono portare a un controllo oculistico. Alcuni problemi devono infatti essere corretti tempestivamente per evitare che si stabilizzino.
STRABISMO E MESSA A FUOCO
"I genitori spesso credono che lo strabismo sia destinato a risolversi spontaneamente ma non è sempre così, come spesso il mal di testa in età pediatrica è causato proprio allo sforzo effettuato dagli occhi di accomodare la visione e compensare ad esempio un difetto di vista. Il bambino che non vede bene infatti fa uno sforzo per mettere a fuoco le immagini e in questo modo affatica gli occhi", conclude il professor Quaranta.
Alessandro Malpelo, QN Quotidiano Nazionale
IL GIORNO - il Resto del Carlino - LA NAZIONE