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Ricerca. Vescicole extracellulari come navette, consegnano farmaci e vaccini

Le cellule degli esseri viventi si spediscono informazioni sotto forma di proteine, acidi nucleici e lipidi. Piccole molecole che viaggiano come messaggi nella bottiglia, come tanti biglietti dentro le rispettive buste. E tutte queste lettere lillipuziane, queste navette affidate alle correnti, si muovono tra le cellule sotto forma di vescicole extracellulari: taxi in miniatura, dell’ordine di miliardesimi di metro, particelle di dimensione nanometrica con un carico prezioso da recapitare all'indirizzo giusto.

Un progetto di ricerca internazionale prevede la produzione e utilizzo di vescicole extracellulari per la medicina di precisione, con applicazioni in nutraceutica, nella cosmesi e in ambito veterinario. Realizzare e brevettare questi involucri nanocomponenti significa segnare un passo avanti importante nelle scienze della vita. Un progetto in questo senso sarà presentato mercoledì 12 settembre a Firenze al convegno intitolato Extracellular Vesicles, a breakthrough in precision medicine and nanotechnology.

L’evento segna l’avvio del progetto europeo evFOUNDRY – THE EXTRACELLULAR VESICLE FOUNDRY, per lo studio e produzione di vescicole extracellulari da fonti sostenibili sotto la guida del Consorzio Interuniversitario per lo Sviluppo dei Sistemi a Grande Interfase (CSGI) di Firenze, si legge nella presentazione, con le unità di ricerca degli Atenei di Firenze,  Brescia e dell’Istituto per lo Studio dei Materiali Nanostrutturati del CNR di Bologna.

Le vescicole extra cellulari, spiegano gli organizzatori, sono una recentissima scoperta, avvenuta grazie alle nanotecnologie applicate alla biologia molecolare, un piccolo mondo che necessita di un approccio multidisciplinare, dalla fisica alla medicina: evFOUNDRY ha come punto d’arrivo lo sviluppo di una nuova tecnologia per la produzione di vescicole extracellulari da latte bovino e parassiti, una tecnologia che spianerebbe la strada a innumerevoli applicazioni in campo biomedico.  Vescicole extracellulari come navette che consegnano farmaci e vaccini, speciali fattorini che portano a destinazione molecole utili per l'organismo, fattori di crescita e prodotti del metabolismo.

Risultati promettenti si prevedono dall’utilizzo delle vescicole nella biopsia fluida, in immunologia e profilassi vaccinale, o nel trasporto di agenti terapeutici in medicina rigenerativa. Questo progetto coordinato in Italia viene portato avanti da una rete che può contare sulla partecipazione di cinque gruppi di ricerca europei: Università di Lund-Svezia, Università di Southampton-Regno Unito, Università di Aarhus-Danimarca, Università di Utrecht-Paesi Bassi, Hansabiomed Life Science OU-Estonia.

Alessandro Malpelo

QN Quotidiano Nazionale

Salute

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