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Psoriasi, terapia biologica mirata Abbvie

Prurito, bruciore, chiazze sulla pelle. "La psoriasi può essere una malattia dolorosa per il corpo e per l'anima", affermano i dermatologi riuniti a Parigi al congresso dell'Eadv, l'Accademia europea di dermatologia e venereologia. Tra le novità una nuova terapia biologica Abbvie mirata al bersaglio, che promette di liberare i malati dalle placche con una sola iniezione ogni 3 mesi. Si chiama risankizumab, in Europa è attesa nella prima metà del 2019.

La psoriasi colpisce quasi 3 milioni di persone in Italia. Oggi esiste un ventaglio di possibili terapie, ma "la psoriasi rimane ampiamente ignorata o sottovalutata" - ha dichiarato Kristian Reich, professore di dermatologia, durante un incontro promosso dall'americana AbbVie al Palais des Congrès che ospita il summit Eadv. Secondo dati aggiornati, "il 52% dei pazienti con psoriasi grave riceve solo farmaci topici, ad azione locale, e il 10% soltanto assume terapie sistemiche''.  Sta di fatto che ''oltre metà dei malati di psoriasi si dice insoddisfatto per questi trattamenti e cerca di meglio'', evidenzia il docente, associato al Dermatologikum di Amburgo nonché ricercatore a Berlino.

Risankizumab agisce bloccando in modo selettivo una subunità dell'interleuchina-23, coinvolta nel processo infiammatorio e legata a diverse patologie immuno-mediate. Il farmaco, anticorpo monoclonale umanizzato, nasce a suo tempo da una collaborazione fra la tedesca Boehringer Ingelheim e AbbVie. Quest'ultima ha rilevato la molecola, ne guida lo sviluppo e la commercializzazione su scala globale, e ha presentato al meeting parigino nuovi risultati di studi su pazienti con la forma più diffusa, psoriasi a placche moderata o grave, stadio che interessa il 30% circa dei malati.

Alessandro Malpelo

QN Quotidiano Nazionale

Salute

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