Calciatori più suscettibili alla Sla, ricerca del Mario Negri
I calciatori professionisti si ammalano di Sclerosi laterale amiotrofica (Sla) con incidenza media superiore rispetto al resto della popolazione. Si parla da tempo di Sla nel mondo del calcio, da quando abbiamo imparato a conoscere il caso di Stefano Borgonovo (centravanti del Como, del Milan e della Fiorentina morto nel 2013) e di altri sportivi affermati.
Uno studio condotto da Ettore Beghi ed Elisabetta Pupillo, ricercatori dell'Istituto Mario Negri di Milano, ha riferito che la Sla colpisce, nelle fila della serie A, sei volte di più rispetto a un gruppo di controllo estraneo al mondo dello sport. Lo studio, presentato negli Usa, al meeting dell'American Academy of Neurology, è stato condotto in collaborazione con Letizia Mazzini dell'Ospedale universitario di Novara e Nicola Vanacore dell' Istituto Superiore di Sanità.
Il follow up dei calciatori è stato ricostruito fedelmente ricorrendo all'archivio costituito dagli album delle figurine Panini, a partire dalla stagione 1959-1960 fino alle più recenti, del 1999-2000, in cui risultavano coinvolti 23.875 calciatori di Serie A, B e C, seguiti fino al 2018 dai ricercatori del Mario Negri.
Nel periodo considerato dallo studio sono stati accertati 32 casi di Sla. I più colpiti risultano essere i centrocampisti. L'insorgenza della malattia tra i calciatori si attesta sui 43,3 anni, mentre quella della popolazione generale in Italia è di 65,2 anni.
La Sclerosi laterale amiotrofica (Sla) è una rara malattia neurodegenerativa che colpisce i motoneuroni del sistema nervoso centrale. I malati perdono gradualmente il controllo di diverse funzioni vitali, come camminare, respirare, deglutire e parlare.
Ma che cosa c'entra il calcio con la Sla? Siamo ancora a livello di ipotesi, ma gli autori iniziano a considerare che l'esercizio fisico intenso prolungato, e traumi ripetuti con ricorso massiccio ai farmaci anti-infiammatori, siano stress capaci di interagire sui recettori legati al funzionamento dei motoneuroni, facendo quindi leva su una preesistente suscettibilità genetica a contrarre la malattia.
Alessandro Malpelo
QN Quotidiano Nazionale