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Influenza, vaccini differenziati: a ciascuno il suo

Proteggersi dalle insidie dei rigori invernali e prevenire le conseguenze dell’influenza. Sono i motivi che spingono milioni di persone ad aderire alla campagna di vaccinazione antinfluenzale, che prende il via il questi giorni. In Italia, il virus dell’influenza colpisce dal 4 al 15 per cento della popolazione ogni anno.

I bambini sono i più bersagliati. Anziani, soggetti fragili, malati cronici e donne gravide possono andare incontro a complicanze anche più serie, con ricadute, ospedalizzazioni, danni permanenti. Come difendersi? Con i vaccini: a ciascuno il suo. Ne hanno discusso gli specialisti della Società italiana di Igiene, medicina preventiva e sanità pubblica (Siti) riuniti a congresso a Perugia.

L’epidemia quest’anno si preannuncia con nuovi ceppi virali più aggressivi. Alla fine di settembre è stato segnalato l’isolamento del primo caso di contagio, che ha fatto capolino a Parma. Non meno di 6 milioni di italiani, secondo le stime, finiranno a letto con la febbre quest’anno. Tanti di più quelli che saranno protetti grazie alla profilassi. Una prima ondata di casi di influenza vera e propria è attesa tra fine novembre e dicembre, ma il picco arriverà a gennaio.

Ora, grazie alla disponibilità di vaccini differenziati, come il trivalente adiuvato e il quadrivalente su coltura cellulare, e sulla base delle indicazioni contenute nelle linee guida del Ministero della Salute, è possibile offrire soluzioni mirate in base all'età e alla specifica condizione del cittadino, come ad esempio il vaccino antinfluenzale adiuvato indicato per la popolazione anziana. Di pari passo si sviluppano vaccini antinfluenzali di nuova concezione, come il nuovissimo quadrivalente su coltura cellulare di Seqirus. È dunque opportuno che le istituzioni locali e nazionali garantiscano a tutti il vaccino più adeguato in relazione all’età e alla specifica condizione clinica.

L'influenza è un’infezione virale acuta che colpisce in prevalenza le vie aeree. La trasmissione da individuo a individuo può avvenire fino a 5-7 giorni dopo il contagio. La sindrome influenzale può comportare un quadro clinico di variabile intensità, da un interessamento dell'apparato respiratorio (a seconda dei casi accompagnato da febbre alta, stanchezza, dolori muscolo scheletrici) fino allo sviluppo di complicanze imprevedibili, per questo è bene cautelarsi per tempo.

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