Benessere a tavola, la regola del cinque per cinque
Discipline diverse perseguono il benessere in modo naturale: sana alimentazione, meditazione, yoga, shiatsu, osteopatia, training autogeno e via di questo passo. Nessuna terapia olistica potrà mai sostituire la medicina tradizionale, semplicemente la affianca nel perseguire un giusto equilibrio psico-fisico.
In questo senso hanno fatto scuola negli Usa gli insegnamenti di David D. Burns, nel best seller Feeling Good (in Italia “Sentirsi Bene, il metodo per curare la depressione senza farmaci”, Mondadori) e l’analogo saggio di William Li, “Il potere degli alimenti”. Burns, professore associato alla Stanford, mostra come superare le disavventure controllando le emozioni negative con semplici esercizi. Di pari passo divulga strategie per sopportare le critiche, le avversità, liberandosi dall'assillo di ottenere sempre l’approvazione altrui. William Li, medico americano, affronta invece un tema fondamentale di scienza dell' alimentazione: gli effetti a catena di quel che mangiamo.
Il cibo che hai messo nel piatto, si chiede l’autore, sostiene il tuo corpo o lo sta affaticando? La risposta è nello schema cinque per cinque (per la precisione 5x5x5) ovvero consumare quotidianamente cinque prodotti rappresentativi di altrettante funzioni di difesa del nostro organismo, intercalati in cinque pasti. Le strategie di prevenzione, per l'autore, sono: corredo immunitario, Dna, barriera intestinale, torrente circolatorio e sistemi antiossidanti. Volta per volta, William Li indica gli effetti protettivi di decine di prodotti della natura, dalla a di albicocca alla z di zucca. Frutta e verdura, ma anche cereali, legumi, carne, pesce e latticini.
Alessandro Malpelo
QN Quotidiano Nazionale
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