Papilloma virus e malattie sessualmente trasmesse, perché è utile la profilassi
Si chiama papillomavirus l'agente responsabile della più fastidiosa e insidiosa malattia sessualmente trasmessa. L’infezione da HPV è diffusa a livello mondiale, sia negli uomini sia nelle donne, e troppo spesso sottovalutata, eppure si potrebbe debellare con gli strumenti che già abbiamo a disposizione: prevenzione, vaccinazione, test HPV, citologia vaginale, terapie appropriate nei casi in cui sia necessario eradicare il processo patologico. Un’indagine citata da Ketty Vaccaro, responsabile Area Welfare e Salute del Censis, individua nella popolazione un vuoto di conoscenze da colmare. L’informazione è fondamentale per valutare quali inconvenienti sono causati dall’HPV, come si contrae il virus e come instaurare una utile corretta profilassi. L'informazione deve inoltre provenire da fonti attendibili.
Una campagna in corso di approvazione al Ministero della Salute con l’hashtag #IoScelgo inviterà genitori e donne a informarsi sui rischi del papillomavirus. Verrà lanciata sui social media con il claim “il papillomavirus non sceglie, tu sì”, secondo quanto annunciato oggi alle testate giornalistiche accreditate. Sarà online anche il sito web www.ioscelgo.it con informazioni sull’HPV e sui rischi correlati. Occorre ricordare che il papilloma è una galassia che comprende oltre 200 tipi diversi di virus, 13 dei quali vengono classificati come tipologie ad alto rischio, che possono causare il tumore della cervice uterina nelle donne e interessare similmente anche altre parti anatomiche, nel maschio e nella femmina: ano, vagina, vulva, pene, cavità orale, faringe, laringe e genitali (condilomi).
“Sento da sempre la responsabilità della prevenzione per me e i miei familiari e mi informo costantemente presso fonti attendibili – ha affermato Nicoletta Luppi, Presidente Amministratore Delegato di MSD Italia in un messaggio inerente l'iniziativa - nella mia vita professionale cerco di applicare lo stesso principio, verso i pazienti e la popolazione che serviamo, perché la vita, la vita in buona salute, non è mai abbastanza. Per questo si può scegliere di prevenire l'infezione, regalando a noi stessi e ai nostri figli un futuro libero dalla malattia, perché oggi più che mai il controllo del papillomavirus, e delle forme di cancro a esso correlate, è alla nostra portata”.
La maggior parte delle lesioni da HPV (circa l’80%) è temporanea e regredisce. Soltanto quelle che diventano croniche (le altre) possono trasformarsi nell’arco di 7-15 anni in una lesione tumorale. Dopo il cancro della mammella, il tumore della cervice uterina è il secondo tipo di neoplasia più comune nelle donne europee di età compresa tra 15 e 44 anni. I tipi di HPV a minor rischio oncogeno (come i tipi 6 e 11) possono causare condilomi genitali e papillomatosi respiratoria ricorrente. La profilassi è decisiva.
In Italia, la vaccinazione anti-HPV è offerta attivamente, gratuitamente, a femmine e maschi al compimento degli 11 anni, per garantire la massima protezione da tutte le affezioni HPV-correlate direttamente prevenibili. Si considera opportuna anche la vaccinazione delle donne di 25 anni di età, utilizzando per l’occasione l’appuntamento con il primo PAP test. Infine, in alcune regioni la vaccinazione è offerta in gratuità a soggetti con lesioni precancerose da HPV o alle donne trattate per tali lesioni.
Per completezza di informazione ricordiamo che regioni come l'Emilia Romagna stanno gradualmente estendendo lo screening per la diagnosi precoce delle neoplasie del collo dell'utero mediante test Hpv per le donne tra i 30 e i 64 anni, mentre il pap-test (citologia vaginale), sempre valido a tutte le età, sarà progressivamente rivolto verso le donne più giovani.
Alessandro Malpelo
QN Quotidiano Nazionale
Salute Benessere