Epatite C, tre video per lo screening del virus HCV
Tre video per raccontare l'epatite C, con l'obiettivo di promuovere lo screening, la consapevolezza e le terapie, iniziando dai test per l'Hcv, il virus incriminato. Userfarm, community di giovani video-maker, ha partecipato al contest promosso da Gilead in collaborazione con la Società italiana di malattie infettive e tropicali (Simit), l'Associazione italiana studio del fegato (Aisf), la Fondazione The Bridge e la Federazione LiverPool. La giuria era composta dai rappresentanti dagli enti promotori della campagna 'Insieme si vinCe' e da La Pina di Radio Deejay, che ha guidato la cerimonia di premiazione, a Milano. Gli autori dei video premiati sono Valerio Fea, Timothy Emanuele Costa e Mirko Bonanno.
«Grazie alla disponibilità di test diagnostici molto sensibili e terapie antivirali di estrema efficacia oggi abbiamo strumenti eccezionali per spazzare via il virus HCV, ma questo obiettivo deve passare attraverso la conoscenza – ha affermato Rosaria Iardino, Presidente della Fondazione The Bridge – in quanto mancano ancora dati certi in Italia sulle persone da curare. Bisogna rimettere al centro dell'agenda politica l'eradicazione di questa malattia, che non vuol dire solo terapia, ma anche fare comunicazione. L’eliminazione del virus circolante deve essere considerata un investimento, in quanto questo avrà ricadute positive in termini di beneficio globale di salute pubblica».
L'epatite C è una malattia che colpisce il fegato e che se viene trascurata arriva a colpire anche altri organi, apparati o funzioni del corpo umano. «In Italia si stimano circa 200 mila persone con Hcv ancora da trattare, a cui vanno sommati almeno altri 70 mila casi che probabilmente ignorano del tutto di aver contratto il virus». Così Massimo Andreoni, direttore scientifico della Società italiana malattie infettive e tropicali, Simit. «C'è un sommerso enorme - ha aggiunto Andreoni - ci troviamo in una situazione paradossale: quella di avere una terapia che funziona e di fare poco o nulla affinché le persone che ne possono beneficiare siano messe al corrente della loro condizione».