Medicina oncologica integrata, che cos’è e quando serve
Dal 12 al 14 novembre si svolge a Roma il decimo congresso internazionale organizzato e promosso da ARTOI - Associazione Ricerca Terapie Oncologiche Integrate, presidente Massimo Bonucci. La prima giornata di lavori sarà ospitata alla Sapienza, Università di Roma, e si aprirà con la lezione magistrale dell'oncologo Paolo Marchetti.
”La medicina oncologica integrata - spiega il professor Bonucci - è incentrata sul paziente con tumore e prevede, insieme a trattamenti convenzionali (chirurgia, chemioterapia, radioterapia e altro), l’uso combinato di metodologie non-convenzionali (prodotti naturali, modifiche dello stile di vita, pratiche mentali e corporee). Ha lo scopo di ottimizzare la salute, la qualità della vita e i risultati clinici durante tutto il percorso di cura del cancro".
Questa disciplina non va intesa come alternativa alle terapie convenzionali ma la sua efficacia integrativa è testimoniata da studi scientifici, si pone il fine di prevenire ricadute, potenziare l’efficacia delle cure convenzionali, ridurre gli effetti collaterali dei trattamenti come nausea, vomito, diarrea migliorando la qualità di vita del paziente. Per intraprendere questo percorso è sempre necessario consultare una figura sanitaria specializzata in oncologia integrata perché la terapia personalizzata va adattata al singolo caso clinico.
Le terapie non convenzionali possono abbracciare diversi ambiti quali la nutrizione, l’utilizzo di farmaci naturali, l’omeopatia, l’agopuntura, la medicina tradizionale cinese, la psiconcologia, la medicina antroposofica, mindfulness, Qi-gong, ipertermia, medicina ayurvedica.
"Nel prossimo Congresso internazionale di Roma - conclude Bonucci - si discuterà sul come e quando trattare il paziente oncologico, l’importanza del microbiota intestinale e dell’epigenetica. In ultimo verrà presentato in anteprima il Manuale di oncologia integrata, testo dedicato al personale sanitario.