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Psoriasi fuori gioco, campagna Ucb

Metti la Psoriasi Fuori Gioco. Questo il titolo della campagna di sensibilizzazione lanciata negli studi milanesi di Sky da Claudio Marchisio, calciatore e volto noto televisivo. Anche lui come tanti ha sofferto di psoriasi, e in veste di testimonial per UCB ha accettato di raccontare come si è manifestata la malattia, come l'ha affrontata e superata.

 

Risvolti inediti

“Nella mia carriera – ha dichiarato il noto centrocampista – ho imparato che la vera forza non è solo vincere ma usare ogni risorsa per affrontare la prossima sfida. Ho aderito a questa campagna (www.mettilapsoriasifuorigioco.it)  perché volevo condividere la mia esperienza. Oltre due milioni di persone in Italia soffrono di psoriasi come me. Oggi ci sono gli strumenti e le soluzioni in grado di aiutare a vivere la propria vita con pienezza. L’importante – conclude Marchisio - è rivolgersi al proprio medico e scegliere insieme a lui la strategia migliore per affrontare il problema”.

 

Bimekizumab

Nel corso dell’evento di lancio della campagna abbiamo appreso che l'Aifa, Agenzia Italiana del Farmaco, ha ammesso alla rimborsabilità bimekizumab, primo trattamento della psoriasi a placche da moderata a severa, negli adulti candidati alla terapia sistemica, progettato per inibire selettivamente e direttamente le interluchine IL 17 A, e IL 17 F, molecole che svolgono un ruolo chiave nei processi infiammatori.

 

Sintomi e interessamento sistemico

La psoriasi è una malattia infiammatoria, cronica, non contagiosa. I sintomi più comuni sono secchezza della cute, arrossamento, prurito, eritema, dolore articolare, sensazione di bruciore e sanguinamento. La psoriasi deve essere considerata un’affezione a interessamento sistemico, cioè associata a molte altre patologie, disturbi metabolici, cardiovascolari, intestinali e articolari, in primis l’artrite psoriasica, che interessa fino al 30% dei soggetti colpiti.

 

Parla lo specialista

“Bimekizumab – dichiara Paolo Gisondi, professore associato di dermatologia a Verona – è un anticorpo monoclonale diretto sia contro l’interluchina 17 A, sia contro l’interluchina 17 F, quindi un meccanismo d'azione diverso rispetto alle altre molecole disponibili oggi, che sono dirette solo contro l’interluchina 17 A o contro il suo recettore. Detto in altri termini, con bimekizumab abbiamo una ottimizzazione dei trattamenti. I tempi di somministrazione – continua Gisondi - sono poi molto agevoli, si passa infatti da due iniezioni sottocute una volta al mese nella fase di induzione, a una sola una volta ogni due mesi, nella fase di mantenimento.

 

Le novità

“L’introduzione in Italia di bimekizumab – ha dichiarato Federico Chinni, UCB Italia - consente di rispondere a un urgente bisogno terapeutico insoddisfatto, ed è in grado di apportare un importante cambiamento nella gestione di una patologia così insidiosa”.  Questo nuovo meccanismo di azione rende adatto bimekizumab sia per la cura dei pazienti mai trattati sia per quelli che hanno visto fallire le cure in prima battuta.

 

Profilo di sicurezza

"Oltre all’efficacia il bimekizumab ha mostrato un buon profilo di sicurezza", ha aggiunto Piergiorgio Malagoli, responsabile PsoCare Unit dell’Irccs Policlinico San Donato di Milano. “Questo è fondamentale per una malattia cronica come la psoriasi. Con queste molecole vengono infatti bloccate le citochine infiammatorie, ma se si sospende la terapia, nella maggior parte dei casi la malattia si ripresenta. Ecco perché avere oggi a disposizione farmaci che possono essere utilizzati per lunghi periodi di tempo permette di avere un controllo pressoché totale della malattia».

 

Risultati

I dati dello studio Be bright, presentati all’ultimo congresso dell’Accademia europea di dermatologia e venereologia, hanno dimostrato come oltre otto pazienti su dieci (l’82%), che hanno ottenuto con bimekizumab la remissione dei sintomi dopo 16 settimane di trattamento, hanno poi mantenuto i risultati nel tempo.

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