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Farmaceutica, Bayer scommette su oncologia e cardiovascolare

Individuare target molecolari nella ricerca sul cancro, sviluppare la terapia genica nelle patologie cardiovascolari e in neurologia, sfruttare al meglio i big data nella diagnostica per immagini. Sono alcuni dei temi salienti affrontati nel corso del Pharma Media Day organizzato a Berlino da Bayer. Le novità sono parecchie. La piattaforma Blackford Analysis, ad esempio, sta elaborando algoritmi per affinare le diagnosi formulate dal radiologo tramite l'intelligenza artificiale. Ma che cosa bolle in pentola nella frontiera più avanzata della medicina? In cardiologia e in oncologia si concentrano gli sforzi più rilevanti.

 

Terapia genica

Tramite Asklepios BioPharmaceutical è allo studio una terapia genica per l’insufficienza cardiaca congestizia, e la stessa tecnologia sarà impiegata per esplorare soluzioni più efficaci nel Parkinson, della malattia di Pompe e nella corea di Huntington.

 

Tromboembolismo

Nel cardiovascolare si nutrono forti aspettative nei confronti di asundexian, inibitore orale del Fattore XI_a, indicato nella profilassi della malattia tromboembolica, nei pazienti con fibrillazione atriale (aritmie), quindi per prevenire le conseguenze di ictus o attacco ischemico transitorio ad alto rischio.

 

Cancro

Gli sforzi maggiori, concentrati nella lotta ai tumori, vedono Bayer focalizzata su tre grandi filoni: radiofarmaci mirati, immunologia evoluta e oncologia molecolare di precisione. Un contributo decisivo ai progressi in oncologia è atteso dalle sperimentazioni del Bayer research and innovation center (Bric) di Cambridge, Massachusetts, e dalla spinta innovativa di Vividion Therapeutics, che porta in dote l'esperienza della chemioproteomica, settore in grado di inquadrare bersagli considerati tuttora irraggiungibili, per andare a colpire tutti quei tumori che ancora sfuggono al controllo del clinico.

 

Prostata

Le maggiori aspirazioni del marketing sono rivolte al trattamento del cancro della prostata, la neoplasia più diffusa negli uomini. Recentemente la Commissione Europea ha esteso le indicazioni riguardanti darolutamide, inibitore orale del recettore degli androgeni sviluppato da Bayer insieme a Orion Corporation, nel tumore della prostata ormonosensibile metastatico (mHSPC).

 

Metastasi

“Lo studio Arasens di Fase III – ha scritto Sergio Bracarda, presidente della Società italiana di uro-oncologia, Siuro - dimostra che darolutamide, in combinazione con le cure ormonali e la chemioterapia, prolunga la sopravvivenza e ritarda la progressione di malattia, salvaguardando la qualità di vita nei soggetti colpiti da neoplasia in fase metastatica”.

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