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Medicina interna, congresso SIMI. Uno sguardo al futuro, un piede nel passato

La necessità di preparare al meglio le nuove generazioni di camici bianchi è uno degli argomenti clou che verrà affrontato nel prossimo congresso della Società Italiana di Medicina Interna (SIMI).

 

In conferenza stampa, nella prestigiosa cornice di Palazzo Rospigliosi a Roma, il presidente, Giorgio Sesti, ha sottolineato come il programma rifletta la visione del sodalizio scientifico, che guarda sia al passato sia al futuro. Un'attenzione particolare sarà dedicata alla storia delle malattie che hanno assillato l'umanità e che oggi vengono debellate. La ricerca ha regalato scoperte straordinarie in un crescendo, ulteriori rapidi passi avanti nelle terapie potrebbero venire grazie alle applicazioni dell'intelligenza artificiale. Bene il progresso, ma senza dimenticare l'insegnamento basilare della semeiotica, la visita tradizionale canonica con i suoi tempi, l'esame obiettivo del malato che deve sempre essere eseguito scrupolosamente.

 

Gli organizzatori mettono in evidenza nondimeno le criticità organizzative del sistema sanitario italiano. La crisi in atto nei presidi di pronto soccorso, sovraffollati e gravati da accessi impropri, le liste di attesa insostenibili e la carenza di posti letto a bassa intensità di cura sono alcune delle voci che richiedono soluzioni urgenti.

 

Un tema cruciale riguarda la relazione medico-paziente. Spesso le incomprensioni in corsia, specie nei confronti dei familiari del malato, vengono esacerbate perché i pochi medici rimasti possono dedicare sempre meno tempo al colloquio esplicativo con i caregiver. Si discuterà anche per questo della possibilità di introdurre un insegnamento specifico sulla relazione medico paziente già durante il corso di laurea, per poi approfondirlo nei successivi anni di specializzazione. La capacità di comunicare ed essere empatici sono considerate elementi fondamentali per un successo terapeutico.

 

Innovazione

La medicina oggi deve fare i conti con l'utilizzo dei big data e dell'intelligenza artificiale. Nonostante l'innovazione in questo campo venga talvolta sopravvalutata, è evidente che avrà un ruolo centrale nella pratica clinica e nella progettazione dei trial dei farmaci. È fondamentale però che l'intelligenza artificiale venga vista come uno strumento nelle mani del professionista, mai come un robot sostituto del medico.

 

Paleopatologia

Il congresso della medicina interna, in programma a Rimini, offrirà ai suoi partecipanti una lettura magistrale suggestiva, affidata a Francesco Maria Galassi, un paleopatologo che indaga le malattie del passato proprio come farebbe un archeologo impegnato negli scavi. Sarà quindi un'occasione per i medici internisti di confrontarsi su temi attuali e di trarre insegnamenti dalla storia per affrontare al meglio le sfide che la medicina moderna pone loro ogni giorno.

 

Premi e grant

I giovani medici hanno un ruolo fondamentale nella ricerca scientifica e nella riorganizzazione della rete di assistenza. La Società Italiana di Medicina Interna sta scommettendo sui talenti emergenti della clinica attraverso l'assegnazione di premi e grant di ricerca. Durante il congresso di Rimini, i vertici della Simi assegneranno premi a giovani ricercatori e grant che permetteranno di portare avanti ambiziose ricerche.

 

I premi SIMI 2023 sono stati assegnati a Teresa Vanessa Fiorentino dell'Università "Magna Graecia" di Catanzaro, Lorenzo Bertolino dell'Università della Campania "Luigi Vanvitelli" di Napoli e Lucilla Crudele dell'Università di Bari. La dottoressa Fiorentino studia il ruolo dell'assorbimento duodenale di glucosio e fruttosio nella patogenesi di obesità, diabete e fegato grasso. Bertolino ha condotto ricerche su un marcatore di prognosi nei pazienti con endocardite infettiva. La Crudele ha indagato come i bassi livelli di colesterolo HDL nei pazienti con fibrosi epatica possano predire lo sviluppo di epatocarcinoma e come intervenire con strategie di prevenzione.

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