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La Carta di Cernobbio, dieci proposte concrete per la sanità del futuro

Dalla razionalizzazione della spesa sanitaria ai modelli integrati per gestire le cronicità, dagli investimenti nel campo della tecnologia e della formazione, all’innovazione tecnologica e organizzativa. Sono dieci i punti fissati nella Carta di Cernobbio presentata in conferenza stampa. Dieci paletti (e altrettante proposte) individuati ragionando sul sistema attuale per tracciare la strada che porti verso la Sanità del futuro, con l’evoluzione tecnologica al centro di tutte le sessioni e discussioni che hanno portato alla creazione del documento.

 

Il decalogo, che rappresenta una sintesi di quanto emerso nella Winter School organizzata da Motore Sanità con l'Osservatorio Innovazione, nel febbraio scorso, è stato presentato a Villa Erba con gli interventi del sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, Alessio Butti, della procuratrice speciale dell’Ospedale Valduce, Mariella Enoc e del Direttore Scientifico di Motore Sanità, Claudio Zanon. A moderare la conferenza stampa, Rossana Boldi e Walter Locatelli dell’Osservatorio Innovazione di Motore Sanità. L’evento è stato anche l’occasione per annunciare la Midsummer School, evento illustrato da Giulia Gioda, Presidente di Motore Sanità, e da Luciano Flor, Osservatorio Innovazione di Motore Sanità.

 

1. EFFICIENZA E RAZIONALIZAZIONE DELLA SPESA: Sostenere la
sostenibilità del sistema iniziando ad affrontare concretamente i
possibili risparmi derivanti dalla spesa comprimibile della pubblica
amministrazione che richiede competenze specifiche, efficaci
capacità gestionali e coraggio politico trasversale.

2. INNOVAZIONE TECNOLOGICA E ORGANIZZATIVA: Continuare
nell’applicazione dei percorsi di innovazioni tecnologiche ed
organizzative sulla base di documentate ed efficaci esperienze in
corso nel nostro paese e nelle nostre Regioni.

3. FARE SQUADRA PER CREARE UNA RETE DELLA SALUTE:
Incentivare la necessaria collaborazione tra tutti gli stakeholder per
dare risposte ai problemi di salute attraverso reti specialistiche ed
organizzative.

4. MOTIVARE GLI OPERATORI: Sviluppare processi motivazionali e di
riconoscimento non solo economico del valore dell’operare in sanità.

5. UNA CONOSCENZA PER TUTTI: Attivare percorsi perché la
conoscenza disponibile sia fruibile per tutti i cittadini in modo
corretto e garantito utilizzando i molti strumenti a disposizione quali
l’analisi dei dati e la fruibilità del FSE (fascicolo sanitario elettronico),
con linguaggi efficaci per ogni setting di popolazione (per tutte le età
e per tutti i cittadini).

6. LA SALUTE COME BENE DA VALORIZZARE CON IL GLOBAL
HEALTH: Considerare il bene salute in tutti i suoi aspetti dalla
prevenzione alla cura alla riabilitazione nelle varie fasi della vita,
valorizzando le indicazioni del Global Health in tutte le sue
articolazioni.

7. L’INNOVAZIONE COME RISORSA SU CUI INVESTIRE: Considerare
l’innovazione come una risorsa ed un investimento e non una mera
problematica di sostenibilità organizzativa ed economica, tramite
investimenti economici, formativi, ed intellettuali necessari.

8. MODELLI INTEGRATI PER GESTIRE LA CRONICITÀ: Sviluppare una
presa in carico della cronicità attraverso modelli integrati che
accompagnino la vita dei cittadini/pazienti pensando a revisioni
gestionali ed organizzative che partano da un’analisi dei bisogni
assistenziali e non solo dalla domanda e che consentano un’efficace
ed effettiva integrazione dei vari nodi di sviluppo ed erogazione delle
attività sanitarie anche alla luce del DM77 (la cosiddetta integrazione
ospedale – territorio).

9. UNA RETE INTERNAZIONALE PER LA RICERCA: Sviluppare una
sempre maggiore integrazione e cooperazione tra le Istituzioni e i
centri di ricerca di base, clinica e traslazionale sia europei che
nazionali sull’esempio delle reti e del percorso effettuato in ambito
malattie rare.

10. VALORIZZARE LE ESPERIENZE POSITIVE NEL MONDO DELLA
SANITÀ: Mettersi a disposizione come Motore Sanità ed
Osservatorio Innovazione per la raccolta delle positive esperienze sul
campo delle aziende che operano in sanità, pubbliche e private, delle
Università e dei Centri di Ricerca per sostenerle e renderle patrimonio
disponibile in tempo reale per tutti i cittadini.

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