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Liste d’attesa più snelle, traguardo raggiunto anche grazie alle associazioni

Dal Consiglio dei Ministri due provvedimenti tesi a smaltire le lunghe liste di attesa per esami e visite specialistiche: un decreto legge costituito da 7 articoli di carattere regolamentare e un Ddl con le misure di spesa, che contengono misure urgenti per la riduzione dei tempi di erogazione delle prestazioni sanitarie. Il ministro Orazio Schillaci ha presentato i due provvedimenti che introducono novità importanti: l’istituzione di una piattaforma nazionale presso Agenas per il monitoraggio reale dei tempi di attesa per ogni singola regione; l’implementazione del sistema di prenotazione con un CUP unico regionale e interregionale sia degli erogatori pubblici sia dei privati, accreditati in ospedale e ambulatorio; liste aperte, sempre; esami diagnostici e visite anche nei giorni di sabato e domenica; flat tax del 15% sul lavoro straordinario per gli operatori sanitari e sulle prestazioni, per abbattere le liste d’attesa, con una copertura assicurata di 250 milioni di euro. “Siamo soddisfatti della decisione di approvare un decreto di governance della sanità e un disegno di legge che punta su incentivi al personale e sulle sanzioni - ha dichiarato Annamaria Mancuso, coordinatrice del gruppo La salute, un bene da difendere, un diritto da promuovere - il ministro Schillaci, che abbiamo incontrato di recente insieme all’onorevole Vanessa Cattoi, ha dimostrato di recepire le nostre richieste”. Le liste d’attesa per esami e visite specialistiche, ha precisato, si creano per questioni di carattere organizzativo e strutturale, non è solo un problema di risorse: “I provvedimenti hanno centrato il problema e vanno nella direzione giusta, a favore dei cittadini. Come ha sottolineato lo stesso Ministro – ha aggiunto Mancuso, che è presidente di Salute Donna ODV - si tratta di un lavoro condiviso anche con le associazioni”.

 

Tra le misure adottate figurano incentivi per ridurre il fenomeno dei medici gettonisti, dal 2025 abolizione del tetto di spesa per il personale sanitario e anche nuove prestazioni mediche nelle farmacie e negli studi dei medici di famiglia. Le liste d’attesa sono un problema che affligge il sistema sanitario da parecchio tempo, un ostacolo che mette alla prova la pazienza dei cittadini costretti ad aspettare mesi per poter accedere a una visita medica o a una prestazione diagnostica. Questo problema, che riguarda milioni di prenotazioni in tutta Italia, trova una risposta con l'approvazione di nuovi fondi per assumere personale, garantire visite specialistiche anche nel weekend e ridurre le liste d’attesa. Vanessa Cattoi, coordinatrice dell'Intergruppo parlamentare “Insieme per un impegno contro il cancro” a Montecitorio, si è espressa con soddisfazione riguardo alle recenti decisioni prese in Consiglio dei Ministri. Ha sottolineato l'importanza di investire nella sanità e di porre fine all'era dei tagli imposti dai governi passati, che hanno compromesso gravemente il sistema sanitario nazionale. Con le recenti misure si spera di poter semplificare l'accesso alle cure. L'assunzione di personale e l'introduzione di turni anche nei giorni festivi punta a garantire risposte più efficienti e tempestive.

 

“È positivo vedere che finalmente si stia prendendo sul serio la questione delle liste d’attesa – ha precisato Vanessa Cattoi - e che si stiano adottando misure concrete per migliorare la situazione. La sanità deve essere considerata un investimento, e il governo sembra avere imboccato la strada giusta per garantire un servizio sanitario migliore”. “Per contrastare il fenomeno dei cosiddetti gettonisti si potrà reclutare personale con forme di lavoro autonomo – ha sottolineato da parte sua Guido Quintino Liris, coordinatore dell'Intergruppo parlamentare al Senato “Insieme per un impegno contro il cancro” – c’è poi la tassazione sugli straordinari e dal 1° gennaio 2025 viene abolito il tetto di spesa, adottando un nuovo metodo di calcolo che parlerà di fabbisogni. Si tratta di provvedimenti di razionalizzazione dell’accesso alle prestazioni, che riguardano in particolare il personale sanitario. Ai due testi normativi daremo il nostro fattivo contributo in Parlamento”.

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