Empagliflozin: dalla ricerca sul diabete un alleato nel contrasto della malattia renale cronica
L’Agenzia Italiana del Farmaco (Aifa) ha recentemente approvato la rimborsabilità di un farmaco, l’Empagliflozin, per il trattamento della malattia renale cronica (MRC). Questo farmaco, appartenente alla classe degli inibitori SGLT2, ha dimostrato di essere efficace nel rallentare la progressione della malattia e nel ridurre il rischio di morte per cause cardiovascolari. La decisione di Aifa, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale, si basa sui risultati dello studio clinico di fase III, denominato Empa-Kidney. Questo studio, si legge in una nota congiunta Boehringer Ingelheim ed Eli-Lilly, ha coinvolto oltre 6.600 pazienti affetti da malattia renale cronica, valutando l’efficacia e la sicurezza di Empagliflozin su una vasta gamma di valori di filtrato glomerulare (eGFR) e livelli di albuminuria (proteine nelle urine). I risultati dello studio sono molto promettenti. In aggiunta allo standard di cura, Empagliflozin ha mostrato una riduzione del rischio relativo del 28% nella progressione della malattia o nella morte per cause cardiovascolari rispetto al placebo. Inoltre, il trattamento con questo farmaco ha ridotto significativamente il numero di ospedalizzazioni per ogni causa, con una riduzione del rischio relativo del 14% rispetto al placebo. Lo studio Empa-Kidney rappresenta il più ampio trial clinico mai condotto con un inibitore SGLT2. I risultati ottenuti confermano l’efficacia di Empagliflozin nel trattamento della MRC, offrendo una nuova speranza ai pazienti affetti da questa patologia.
Che cosa sono gli inibitori di SGLT2?
Gli inibitori di SGLT2 (Sodium-Glucose Co-Transporter 2) sono una classe di farmaci utilizzati principalmente per il trattamento del diabete di tipo 2. Questi farmaci agiscono bloccando il trasportatore SGLT2 nei reni, che è responsabile del riassorbimento del glucosio dal filtrato renale al sangue. Bloccando questo trasportatore, gli inibitori di SGLT2 aumentano l’eliminazione del glucosio attraverso le urine, riducendo così i livelli di zucchero nel sangue.
Che cos’è la malattia renale cronica?
La malattia renale cronica (MRC) è una condizione caratterizzata da una progressiva perdita della funzione renale nel tempo. I reni sono responsabili della filtrazione delle scorie dal sangue e della regolazione di vari equilibri chimici nel corpo. Quando i reni non funzionano correttamente, queste funzioni vitali sono compromesse, portando a una serie di problemi di salute. Le cause principali della MRC includono il diabete e l’ipertensione arteriosa.
Meccanismo di azione degli inibitori di SGLT2 nella MRC
Gli inibitori di SGLT2 si sono dimostrati efficaci nel trattamento della malattia renale cronica grazie a diversi meccanismi:
- Controllo della glicosuria: Bloccando il riassorbimento del glucosio nei reni, questi farmaci riducono i livelli di zucchero nel sangue, che è un fattore di rischio per la progressione della MRC.
- Riduzione della pressione arteriosa: Gli inibitori di SGLT2 favoriscono l’eliminazione di sodio e acqua attraverso le urine, contribuendo a ridurre la pressione arteriosa, un altro importante fattore di rischio per la MRC.
- Riduzione dell’iperfiltrazione glomerulare: Questi farmaci riducono la pressione all’interno dei glomeruli (le unità di filtrazione dei reni), diminuendo così il danno renale progressivo.
- Effetti anti-infiammatori e anti-fibrotici: Gli inibitori di SGLT2 hanno dimostrato di avere effetti benefici sulla riduzione dell’infiammazione e della fibrosi renale, contribuendo a preservare la funzione renale.
Grazie a questi meccanismi, gli inibitori di SGLT2 come l’Empagliflozin offrono una protezione significativa contro la progressione della malattia renale cronica e le complicazioni cardiovascolari associate.
Testimonianze
“L’approvazione di Empagliflozin - ha dichiarato Luca De Nicola, professore di nefrologia presso l’Università degli studi della Campania Luigi Vanvitelli - rappresenta un enorme passo avanti nel trattamento della malattia renale cronica, condizione clinica complessa con andamento progressivo e prognosi negativa, caratterizzata da una continua evoluzione verso gli stadi più avanzati, e che richiede un’importante assistenza e significativi oneri economici. Empagliflozin ha dimostrato di essere in grado di rallentare significativamente la progressiva evoluzione del danno renale e cardiovascolare in un’ampia popolazione di pazienti affetti da MRC, con e senza diabete, includendo anche pazienti con albuminuria di vari gradi, anche assente o di basso grado. Bisogna però sottolineare l’importanza di una diagnosi precoce della malattia renale cronica, raggiungibile attraverso azioni mirate ad intercettare la malattia nelle sue fasi iniziali, specialmente nei soggetti ad alto rischio disvilupparla, come i pazienti con diabete, ipertensione, cardiopatie e obesità”.
Conclusioni
L’approvazione di Empagliflozin da parte di Aifa segna un importante passo avanti nella lotta contro la malattia renale cronica. Grazie a questo farmaco, i pazienti potranno beneficiare di un trattamento più efficace, in grado di rallentare la progressione della malattia e di ridurre il rischio di complicanze cardiovascolari.