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Prevenzione in sanità, parole chiave per una economia sostenibile in Europa

Mentre i governi degli Stati che fanno parte della UE si preparano a presentare alla Commissione Europea i piani fiscali strutturali di medio termine per i prossimi anni, gli esperti chiedono un urgente cambio di rotta. La fase storica che attraversiamo, con tutte le sue criticità, offre un’opportunità unica per aprire gli occhi, riconoscendo la sanità, e in particolare la prevenzione, come un investimento per la sicurezza sociale, e un volano per l'economia nel suo insieme. Secondo l'ultimo rapporto di The European House – Ambrosetti, sostenuto da IFPMA e Vaccines Europe, incorporare la prevenzione, come l’immunizzazione e la profilassi, nelle politiche fiscali degli Stati membri della UE, è fondamentale per garantire la sostenibilità dei sistemi di assistenza sociale sanitaria e la previdenza. Questo approccio è in linea con i requisiti del New Economic Governance Framework (NEGF) e segue l’esempio di quanto già fatto per la difesa e la transizione verde e digitale. Gli esperti sottolineano che la prevenzione è un pilastro della salute della collettività, e rappresenta anche un investimento strategico per ridurre i costi a lungo termine associati alle malattie croniche e alle emergenze. La prevenzione, attraverso programmi di immunizzazione e altre misure preventive, può ridurre significativamente la pressione sui sistemi sanitari, migliorando al contempo la qualità della vita dei cittadini. In un contesto di crescenti sfide economiche e sociali, l’adozione di politiche di prevenzione sanitaria può contribuire a creare un sistema sanitario più solido e flessibile. Gli analisti invitano i governi a considerare la prevenzione come una priorità. La transizione verso una sanità basata sulla prevenzione è vista come una necessità ormai impellente. Sulla base dei risultati, si sollecita un impegno deciso da parte dei governi al fine di integrare la prevenzione nelle politiche fiscali, seguendo l’esempio di altri settori strategici come la difesa e la transizione verde e digitale.

 

La salute come baluardo e investimento

La prevenzione si traduce in un aumento dell'aspettativa di vita, promuove il benessere e offre anche vantaggi economici, come risparmi nella spesa sanitaria e un aumento della produttività, sostenendo così la crescita economica, sociale e la resilienza delle comunità. «In un contesto caratterizzato da una popolazione che invecchia, e da una lenta crescita economica, il valore della prevenzione è inestimabile», ha dichiarato Walter Ricciardi, presidente della Mission Board on Vaccination in Europe, e consulente di questa iniziativa. «Poiché i sistemi sanitari affrontano una pressione crescente dovuta all'aumento della popolazione anziana e alla crescente domanda di servizi medici, le misure preventive, tra cui l'immunizzazione, possono aiutare a mitigare queste sfide. Riducendo la prevalenza delle malattie ed evitando costosi trattamenti, la prevenzione svolge un ruolo cruciale nel mantenere la sostenibilità a lungo termine dei sistemi sanitari, di assistenza sociale e previdenziali».

 

Testimonianze

In un contesto di crescenti vincoli di bilancio, la riforma delle regole fiscali dell’Unione Europea, segnata dall’introduzione del New Economic Governance Framework (NEGF), offre agli Stati membri un’opportunità unica per incrementare gli investimenti nella prevenzione in medicina. Massimo Bordignon, membro dell’European Fiscal Board e consulente di questa iniziativa, ha sottolineato come le nuove regole definiscano l’investimento in termini economici, considerando i costi attuali come un mezzo per ridurre le spese future e promuovere la crescita. Secondo il professor Bordignon, investire nella prevenzione, e in particolare nell’immunizzazione, si allinea perfettamente con questa definizione. “Non solo migliora la produttività grazie a una popolazione più sana, ma riduce anche le spese future diminuendo il fabbisogno complessivo di salute della popolazione”, ha dichiarato. Questo approccio non solo risponde alle esigenze immediate di salute pubblica, ma rappresenta anche una strategia a lungo termine per la sostenibilità economica dei sistemi sanitari.

Elisa Milani, Senior Consultant nell’area Healthcare di The European House – Ambrosetti, ha evidenziato da parte sua l’importanza di affrontare l’attuale congiuntura con soluzioni concrete. “Integrare la prevenzione sanitaria – e in particolare l’immunizzazione – nelle strategie fiscali degli Stati membri dell’UE è fondamentale per promuovere la sostenibilità economica dei sistemi sanitari, di assistenza sociale e previdenziali”, ha affermato. Milani ha esortato gli Stati membri a cogliere questo momento per promuovere e attuare queste opportunità nei loro piani fiscali-strutturali.

La transizione verso un modello sanitario basato sulla prevenzione rappresenta una delle sfide più urgenti e promettenti per garantire la sostenibilità economica dei sistemi sanitari dell’Unione Europea. In un contesto di crescenti pressioni finanziarie e demografiche, l’immunizzazione emerge come un pilastro fondamentale dei programmi di prevenzione sanitaria, offrendo benefici sia in termini di salute pubblica che di risparmio economico.
Laetitia Bigger, Direttrice di Vaccines Policy presso l’IFPMA, ha recentemente sottolineato l’importanza cruciale dell’immunizzazione. “Il rapporto di oggi è un ulteriore promemoria del fatto che l’immunizzazione deve essere un pilastro dei programmi di prevenzione sanitaria, migliorando la salute e la longevità complessiva – oltre a offrire vantaggi economici reali ai Paesi di tutto il mondo”, ha dichiarato. Bigger ha evidenziato come i programmi di immunizzazione degli adulti possano restituire un valore fino a 19 volte il loro investimento iniziale, dimostrando l’importanza di considerare l’investimento nei vaccini come centrale per un approccio più preventivo alla salute. Nonostante questi dati impressionanti, la realtà attuale mostra che in quasi l’80% degli Stati membri dell’UE, solo lo 0,5% dei budget sanitari è dedicato all’immunizzazione.

Gli ultimi dati, riportati da Sibilia Quilici, Direttore Esecutivo di Vaccines Europe, evidenziano a loro volta la necessità di un cambiamento di paradigma verso un modello sanitario basato sulla prevenzione. “Abbiamo bisogno di un cambiamento di paradigma verso un modello sanitario basato sulla prevenzione. Nonostante il colossale ritorno sull’investimento che l’immunizzazione continua a dimostrare, in quasi l’80% degli Stati membri dell’UE solo lo 0,5% dei budget sanitari è dedicato all’immunizzazione”, ha affermato Quilici.

Integrare la prevenzione, e in particolare l’immunizzazione, nelle strategie sanitarie degli Stati membri dell’UE è fondamentale per costruire sistemi sanitari più resilienti e sostenibili. La prevenzione non solo previene le malattie e salva vite, ma contribuisce anche a risparmiare risorse e a promuovere una crescita economica forte e comunità solide. “La prevenzione, come l’immunizzazione, deve essere al centro della costruzione di sistemi sanitari più solidi e flessibili, fungendo da potente strumento che previene le malattie, salva vite, fa risparmiare risorse e contribuisce a una crescita forte e a comunità solide”, ha concluso Quilici.

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