Sanità in crisi, la voce degli internisti
In un momento in cui l'attenzione sul sistema sanitario italiano è più che mai cruciale, arriva un monito chiaro e preoccupante da parte del presidente della Società Italiana di Medicina Interna (Simi), Giorgio Sesti: “Senza adeguati provvedimenti, la sanità italiana vivrà una crisi peggiore rispetto a quella avuta con il Covid”. Questa affermazione non è soltanto un allarmismo senza fondamento, ma riflette una realtà allarmante, caratterizzata da un sottofinanziamento cronico, un sovraffollamento delle emergenze, e un clima di crescente ostilità verso il personale sanitario.
Nel corso dell’anno corrente, si sono registrati oltre 16.000 casi di violenza nei confronti degli operatori sanitari. Un fenomeno inaccettabile e inquietante che non solo mina la sicurezza di chi si prende cura dei pazienti, ma scoraggia anche i giovani professionisti dall’entrare nel settore. Le parole di Gerardo Mancuso, vicepresidente della Simi, pongono in evidenza un rischio concreto: “Andando avanti così, nel prossimo futuro non saremo più in grado di gestire gli ospedali dedicati a queste attività”. Un avvertimento che non può essere trascurato.
Le statistiche parlano chiaro: nel 2024 solo il 79% delle borse di specializzazione in medicina interna sono state coperte. Questo dato rivela una scarsa attrattività di un settore fondamentale per la salute pubblica, che offre una visione globale e olistica della medicina, contrapposta a quella più focalizzata della chirurgia generale, che ha visto assegnato solo il 51% dei posti disponibili. La mancanza di investimenti sul personale, insieme a una legge inadeguata sulle richieste di risarcimento danni e a gravi lacune nella sorveglianza e nella prevenzione delle aggressioni, hanno reso la professione meno appetibile per i nuovi specializzandi.
Ma non è tutto un quadro negativo. Se da un lato le sfide sono enormi, dall’altro ci sono anche traguardi e progressi significativi. Durante il 125° Congresso della Simi, si è registrato un incremento dei soci, con il 70% degli appartenenti under 40. Questo rinnovamento generazionale potrebbe rappresentare una risposta positiva alle attuali criticità. Tra i temi di discussione emergono importanti questioni legate all'ipertensione e all'obesità, evidenziando la necessità di sensibilizzare la popolazione su temi di salute pubblica sempre più rilevanti.
Una notizia particolarmente promettente proviene da un gruppo guidato da Francesco Violi, presidente onorario della Simi. Questi ricercatori hanno identificato un nuovo meccanismo all'origine di infarti e ictus, legato alla barriera intestinale e al lipopolisaccaride (Lps). Simili scoperte aprono la strada a potenziali nuove terapie, promettendo di cambiare il paradigma del trattamento anti-trombosi.
In conclusione, il sistema sanitario italiano attraversa un momento di crisi che richiede un'azione immediata e concertata. È fondamentale che vengano adottati provvedimenti efficaci per garantire la sicurezza del personale sanitario, migliorare le condizioni di lavoro e attrarre nuove generazioni di medici. Il futuro della medicina interna in Italia dipende non solo da scoperte scientifiche, ma anche dalla capacità del sistema di rispondere alle gravi carenze attuali. Solo così sarà possibile garantire un’assistenza sanitaria di qualità e, soprattutto, umana.