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Resistenza agli antibiotici, al G7 salute la pandemia silenziosa che minaccia il mondo

L'antimicrobicoresistenza (AMR) è la sfida sanitaria globale che, in silenzio e con la stessa determinazione di una pandemia virale, sta mietendo vittime in tutto il mondo. Ogni anno, in Europa, 35.000 persone perdono la vita a causa di infezioni provocate da batteri resistenti agli antibiotici. In Italia, il bilancio è altrettanto allarmante, con migliaia di decessi attribuiti a questa emergenza sanitaria. Nonostante un numero di vittime così elevato, l'AMR continua a ricevere attenzione insufficiente sia dal pubblico che dai decisori politici.

Recentemente, i lavori della prima giornata del G7 Salute ad Ancona hanno sottolineato quanto l'AMR debba essere una priorità urgente per i governi di tutto il mondo. Il ministro della Salute italiano, Orazio Schillaci, ha annunciato l'intenzione di stanziare fondi nella prossima legge di Bilancio per combattere questa minaccia. "Abbiamo già stanziato 40 milioni di euro e ci saranno ulteriori risorse dedicate alla ricerca per sviluppare antibiotici innovativi. Questa è la pandemia di oggi, e ogni anno perdiamo un numero inaccettabile di vite umane", ha affermato Schillaci.

Riflettendo sull'urgenza della situazione, è evidente che la risposta alla resistenza agli antibiotici deve essere complessa e multidimensionale. Guido Rasi, ex direttore dell'Agenzia europea del farmaco (Ema), ha evidenziato l'importanza di innovativi incentivi economici per promuovere la produzione di nuovi antibiotici. Questi incentivi dovrebbero supportare non solo la ricerca e sviluppo, ma anche garantire che i nuovi farmaci possano rimanere sul mercato in modo sostenibile.

La Vicesegretaria di Stato al Dipartimento della Salute degli Stati Uniti, Andrea Palm, ha condiviso come gli Stati Uniti stiano investendo nel potenziale dell'intelligenza artificiale per sviluppare nuovi antibiotici. Questo approccio futuristico integra la tecnologia avanzata nella lotta contro l'AMR, sottolineando l'importanza della collaborazione internazionale in questa lotta. Infatti, la risposta a questa crisi non è solo di carattere nazionale; richiede un'azione coordinata tra le nazioni.

Inoltre, il direttore esecutivo del programma emergenze sanitarie dell'OMS, Michael Ryan, ha espresso preoccupazione per una narrativa controproducente che tende a colpevolizzare i cittadini per l'uso inconsapevole degli antibiotici. È cruciale adottare politiche mirate che promuovano un uso responsabile degli antibiotici non solo nel contesto della salute umana, ma anche in quello dell'agricoltura e dell'allevamento. È imperativo rendere obsoleto l'uso di antibiotici per aumentare la crescita degli animali, un pratica che contribuisce ulteriormente all'insorgere di ceppi batterici resistenti.

Nel contesto di queste discussioni, l'attenzione su altre potenziali pandemie è emersa come un importante monito. Infezioni come la dengue e la malaria, accentuate dall'aumento della densità dei vettori, rappresentano un rischio crescente, specialmente per Paesi come l'Italia, fortemente esposti grazie ai loro traffici marittimi. In risposta a questa emergenza, l'Italia ha già investito nel fondo per le future pandemie, dimostrando un impegno proattivo nel prepararsi contro le minacce sanitarie globali.

In conclusione, l’antimicrobicoresistenza non deve essere sottovalutata, eppure continua a essere trascurata nonostante il suo impatto devastante. Il G7 Salute, sottolineando l'urgenza di un'azione collettiva, potrebbe segnare un punto di svolta nella lotta contro questa crisi silenziosa. È fondamentale che i cittadini, i professionisti della salute, i decisori politici e le industrie collaborino e si impegnino nella creazione di soluzioni innovative e sostenibili per affrontare un’avversità che, se ignorata, potrebbe trasformarsi in una vera e propria catastrofe sanitaria globale.

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