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Leucemie, convegno AIL. Gli inquinanti come fattore di rischio tumori

Parte da un presupposto disarmante l'ultimo convegno organizzato a Roma da AIL, Associazione Italiana contro le Leucemie, i Linfomi e il Mieloma: un decesso su sei nel mondo è causato da tumori. Epidemiologi, oncologi, biologi e rappresentanti del volontariato si sono ritrovati per discutere dei trend relativi alla prevenzione e alla diagnosi dei tumori. Secondo i dati presentati, negli ultimi anni la mortalità per tumore è diminuita del 20% grazie ai progressi nelle terapie, ma al tempo stesso le diagnosi di cancro sono in aumento. Nel 2022, si stima che siano stati registrati circa 20 milioni di nuovi casi nel mondo, un numero che potrebbe esplodere a oltre 35 milioni entro il 2050, segnando un incremento del 77%. Questo aumento è attribuito all'invecchiamento della popolazione e a cambiamenti significativi nell'esposizione a fattori di rischio ambientali come l'inquinamento atmosferico. Giuseppe Toro, presidente nazionale AIL, ha ricordato nel suo intervento introduttivo che "l'inquinamento atmosferico costituisce un fattore di rischio ambientale di primaria importanza". Ha evidenziato come le emissioni di polveri legate ai trasporti e agli insediamenti urbani compromettano la qualità dell'aria, contribuendo all'aumento dei casi di leucemia mieloide cronica. Inoltre, è emerso un legame significativo tra l'esposizione al benzene e l'insorgenza di leucemia mieloide acuta, specialmente nei bambini.

 

Pesticidi e altri fattori di rischio

Un altro tema ricorrente del convegno AIL intitolato "Curare è prendersi cura. Impatto ambientale e rischio sanitario, benessere e stili di vita", girava attorno alle conseguenze dell'impiego, talvolta smodato, di pesticidi in agricoltura. "Quando le sostanze nocive incontrano la catena alimentare possono contribuire a innescare effetti lesivi acuti e cronici", ha spiegato Toro, ponendo l'accento sulla correlazione tra pesticidi e l'insorgenza di tumori ematologici. Oltre ai fattori ambientali, il convegno ha evidenziato l'importanza di stili di vita sani. Cibi ricchi di conservanti, additivi e zuccheri sono stati identificati come ulteriori fattori di rischio modificabili. L'educazione alla scelta di un’alimentazione equilibrata dovrebbe essere parte integrante della strategia di prevenzione. Con l'aumento dell'incidenza dei tumori, il Sistema Sanitario Nazionale si trova a fronteggiare costi sempre più elevati, accentuando le disparità sociali e territoriali. "Questo convegno nasce dalla consapevolezza che è possibile intervenire su fattori ambientali e comportamentali per ridurre il rischio", ha dichiarato Toro.

 

La ricetta del Nobel per la Fisica

Da segnalare l'intervento di Giorgio Parisi, premio Nobel per la fisica nel 2021, al convegno nazionale dell'Associazione italiana contro le Leucemie, i Linfomi e il Mieloma (AIL). L'illustre studioso ricorda che la Costituzione italiana garantisce l'uguaglianza anche in ambito sanitario, ma i dati sono disarmanti: "In Italia dobbiamo contrastare gli effetti delle disparità socio-economiche, che incidono in modo drammatico sulle aspettative di vita". In particolare, Parisi ha citato la mortalità infantile nel Sud, sorprendentemente più alta del 30% rispetto al Nord, un problema che non è di natura genetica, bensì originate da una carente organizzazione sanitaria. C'è un sistema sanitario da riformare. La critica di Parisi si estende alle strutture e ai meccanismi del Servizio Sanitario Nazionale (SSN) che non è più al passo coi tempi. "Oggi, con l'avvento di farmaci innovativi e tecnologie all'avanguardia, come le terapie con monoclonali e le TAC, è chiaro che abbiamo anche un problema di scarsità di risorse", ha affermato il fisico. Tra le criticità, Parisi ha sottolineato l'importanza di migliorare le condizioni di lavoro per i medici, affinché non ci sia una fuga di professionisti dal sistema, lasciando così gli ospedali privi di personale. Veniamo ora alla prevenzione. "Dovremmo avere nelle scuole un'ora di educazione sanitaria a settimana", ha affermato Parisi, sottolineando la necessità di educare i giovani a riconoscere i fattori di rischio associati alle malattie più comuni. Tale iniziativa aumenterebbe la consapevolezza, avrebbe un impatto positivo a lungo termine sulla salute della popolazione. Lo scienziato ha proposto misure concrete per investire nella prevenzione. "Aumentare il prezzo delle sigarette in modo scioccante" potrebbe essere un deterrente efficace per ridurre il fumo, e ha avanzato l'idea di dedurre fiscalmente le spese per attività fisica, per incentivare uno stile di vita attivo e ridurre il rischio di patologie gravi, compresi i tumori. La promozione di una dieta sana è stata anch’essa al centro della discussione. Un altro tema cruciale affrontato da Parisi riguarda l'informatizzazione dei dati sanitari. La digitalizzazione consentirebbe una gestione più efficiente delle informazioni, e un’analisi comparativa sull'incidenza delle malattie, permettendo un’adeguata pianificazione delle risorse e dei trattamenti. Inoltre, è essenziale continuare a investire nella ricerca scientifica per identificare quali sostanze siano realmente dannose per la salute dei cittadini e quali non lo siano. L'intervento di Giorgio Parisi al convegno dell'AIL si è concluso delineando un percorso verso un sistema più equo e funzionale. "È tempo di agire", ha concluso il premio Nobel, invitando istituzioni, professionisti del settore e cittadini a unirsi in uno sforzo collettivo per garantire a tutti, senza eccezioni, un accesso equo e di qualità alle cure sanitarie. La salute è un diritto, e tutti devono poterlo esercitare.

 

L'epidemiologo: attenti a pesticidi e plastiche

Da segnalare anche l'intervento dell'epidemiologo Franco Berrino, che ha citato dati dell'Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (IARC), che ha identificato ben 126 sostanze classificate come certi cancerogeni per l'uomo. Tra queste rientrano l'alcol, il fumo, le polveri sottili causate dallo smog, vari metalli pesanti e le radiazioni ionizzanti. Questo allerta l'opinione pubblica sulla necessità di una maggiore consapevolezza sui rischi legati all'ambiente in cui viviamo. Oltre alle 126 sostanze certe, l'IARC ha segnalato un elenco di 416 agenti probabilmente o possibilmente cancerogeni, che includono pesticidi come il glifosato e sostanze chimiche come i Pfas, pervasivi nella nostra vita quotidiana. Questi risultati hanno sollevato interrogativi sulla sicurezza di ciò che consumiamo quotidianamente, non solo in ambito alimentare ma anche in relazione agli imballaggi e ai contenitori. Berrino ha esortato a intraprendere azioni concrete per ridurre i rischi, sottolineando l'utilità di scelte consapevoli. “Siamo circondati da una grande quantità di veleni”, ha affermato il medico, ricordando che molti diserbanti e pesticidi sono associati all'insorgenza di tumori e leucemie. L’epidemiologo ha messo in rilievo l'importanza di adottare uno stile di vita che prediliga il cibo biologico, gli alimenti freschi e non lavorati. "Dobbiamo difenderci con la consapevolezza", ha ripetuto, esortando a un approccio più attento riguardo alla scelta degli alimenti e dei materiali con cui entriamo in contatto. Un altro aspetto critico trattato da Berrino riguarda le sostanze nocive presenti nei residui della plastica, in particolare ftalati e bisfenolo A. Queste sostanze chimiche possono interferire con il sistema ormonale e sono riconosciute come fattori di rischio per la fertilità. L'epidemiologo ha fornito indicazioni pratiche per evitarne l’esposizione. È stata evidenziata ad esempio l'importanza di evitare di surriscaldare le pietanze nei  contenitori di plastica, dato che queste sostanze possono migrare negli alimenti. È fondamentale sostituire le padelle antiaderenti che mostrano segni di usura e prestare attenzione alla scelta della carta da forno, optando per quella priva di BPA. Occhio alle lattine, spesso rivestite da pellicole impermeabilizzanti contenenti Pfas. Il messaggio di Franco Berrino è chiaro: “Dobbiamo essere attivi nella nostra vita quotidiana, prendendo decisioni informate che non solo possano migliorare il nostro benessere, ma anche contribuire alla salute delle generazioni future”, ha concluso l’epidemiologo. Un appello alla consapevolezza e all'azione, in un contesto in cui l’ambiente gioca un ruolo sempre più preponderante nel determinare la nostra salute.

Informarsi, fare scelte consapevoli e agire sono un dovere, in un'epoca in cui la salute pubblica è minacciata da una miriade di fattori ambientali. Dal convegno nazionale AIL sono scaturite importanti occasioni di confronto e riflessione sulla crescente sfida rappresentata dai tumori, con particolare riguardo alla sfera emolinfopoietica. La strada da percorrere è chiara: è necessario intensificare gli sforzi nella prevenzione e nel contrasto ai fattori di rischio ambientali e comportamentali. Un impegno collettivo è fondamentale per garantire un futuro migliore alle nuove generazioni.

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