Ricette elettroniche, il sistema funziona a singhiozzo
Dal Veneto alle Marche, passando per Trento e Toscana, si segnalano malfunzionamenti del sistema delle ricette elettroniche. Le parole di Andrea Bellon, presidente Federfarma Veneto, sono emblematiche di una situazione che si trascina: “Un disservizio strutturale piuttosto frequente”, ha dichiarato. Ma non è solo il Veneto a lamentare problemi. A Trento, l’Azienda provinciale per i servizi sanitari ha confermato la difficoltà nell'emissione delle ricette, un problema che si è ripetuto anche nelle Marche. L’impossibilità di ottenere ricette dematerializzate da parte di medici di medicina generale e pediatri ha messo in crisi la rete di assistenza. Anche la Toscana ha fatto sentire la sua voce, denunciando un continuo “funzionamento a singhiozzo” del sistema. Le notizie relative al malfunzionamento della rete informatica arriva proprio quando si sta per varare una manovra per estendere le prescrizioni elettroniche, finalizzata a potenziare il fascicolo sanitario elettronico. Solleva dubbi Silvestro Scotti, segretario generale della Fimmg: “Possiamo comprendere l’obiettivo - afferma il numero uno dei medici di famiglia - ma temiamo che non tenga conto dell’effettiva capacità del sistema”. In sostanza, si prospetta un futuro senza retromarce, mentre il presente è gravato da difficoltà operative. Da tempo i medici hanno chiesto il dialogo con il Governo affinché si rifletta sull’efficacia di una digitalizzazione spinta senza le necessarie fondamenta. “L’idea di dematerializzare tutte le ricette è prematura”, avvertono. In attesa di opportune soluzioni, i medici sono costretti a rispolverare il vecchio ricettario rosso con i moduli stampati su carta con codice a barre. Una ristrutturazione del sistema delle ricette elettroniche diventa quindi non solo auspicabile, ma essenziale. La voce dei medici è come un tam tam: “Non si può fare la norma prima dello strumento”.
La posizione dei medici Fimmg
L’implementazione della manovra che prevede la completa digitalizzazione delle prescrizioni viene considerata prematura. Lo ha ribadito il segretario generale della Federazione Italiana Medici di Medicina Generale (Fimmg), Silvestro Scotti. In una dichiarazione recente, ha messo in luce come certi cambiamenti repentini senza opportuna gradualità di inserimento possano incontrare difficoltà e limitare l'accesso dei pazienti a farmaci e prestazioni essenziali. "Le difficoltà riscontrate nel sistema di prescrizione elettronica sono evidenti", ha affermato Scotti. "Molti stanno presentando le potenzialità digitali come soluzioni a problemi attuali, mentre in realtà stanno sorgendo problemi significativi". Negli ultimi tempi, i medici di famiglia hanno segnalato un aumento delle difficoltà legate al sistema di prescrizione dematerializzato, con frequenti blocchi che impediscono loro di emettere ricette elettroniche. Questi malfunzionamenti si registrano sia nelle Regioni che utilizzano un sistema Sar, che si integra con i sistemi informatici regionali, sia in quelle dotate di un sistema Sac, che comunica direttamente con Sogei.
La tempistica di tali problemi non è da sottovalutare, considerando che si sono verificati a pochi giorni dalla pubblicazione della manovra, che mira a rendere tutte le prescrizioni elettroniche. Scotti sottolinea che questo obiettivo è comprensibile, in quanto punta a garantire un'efficace implementazione del fascicolo sanitario elettronico. Tuttavia, egli avverte che, alla luce delle recenti difficoltà, esiste il rischio che queste nuove normative non considerino adeguatamente la reale capacità del sistema di soddisfare il fabbisogno. "I medici chiedono al Governo di riflettere su queste problematiche e di fornire risposte tempestive riguardo ai disservizi informatici", continua Scotti. "Per il momento, non possiamo abbandonare la ricetta cartacea". Nonostante i vantaggi apportati dai flussi informatici al lavoro delle amministrazioni e dei farmacisti, la ricetta cartacea permane un elemento indispensabile. “Attualmente, la legge prevede che il cittadino possa accedere ai farmaci e alle prestazioni solo presentando la ricetta rilasciata dal proprio medico", conclude Scotti, rimarcando l’importanza di una riflessione assennata prima di implementare cambiamenti radicali nel sistema di prescrizioni. In un momento in cui la digitalizzazione è vista come la soluzione a numerosi problemi, non si può sottovalutare l’importanza di avere un sistema funzionante, affidabile e, soprattutto, pronto a soddisfare le necessità di un servizio sanitario che si fa portatore della salute pubblica. La sfida è aperta e richiede impegno, attenzione e una riflessione seria da parte delle istituzioni.