Giornata Mondiale della Tiroide, gli endocrinologi: dall’intelligenza artificiale utili applicazioni
In Italia, le iniziative di prevenzione delle malattie tiroidee, come la somministrazione di sale iodato per la iodoprofilassi e lo screening neonatale per l’ipotiroidismo congenito, hanno avuto un impatto significativo sia nelle politiche di prevenzione delle endocrinopatie degli adulti, sia nella diagnosi precoce delle malattie rare a esordio infantile. È quanto sottolinea l’Istituto Superiore di Sanità in occasione della Giornata Mondiale della Tiroide, che si celebra il 25 maggio, in apertura della settimana dedicata a questa tematica (dal 25 al 31 maggio). La tiroide svolge un ruolo essenziale nel metabolismo, nella crescita e nella regolazione di varie funzioni vitali. La campagna di sensibilizzazione promossa dall’AME, Associazione Medici Endocrinologi (presidente Andrea Frasoldati), in linea con le principali società scientifiche internazionali come l’American Thyroid Association (ATA) e la European Thyroid Association (ETA), quest’anno ha scelto di puntare sull'impiego dell'intelligenza artificiale (AI). Dal 2017, anno in cui la Food and Drug Administration statunitense ha approvato il primo strumento diagnostico basato sull’AI, questa tecnologia ha trasformato il modo di individuare e monitorare le patologie tiroidee.
Uno dei campi dove l’intelligenza artificiale ha ulteriormente migliorato la precisione diagnostica, ricorda il presidente AME, è quello dei noduli tiroidei, una delle più frequenti patologie endocrine, con una prevalenza tra il 30% e il 50% della popolazione generale. La sfida più grande è distinguere i noduli benigni da quelli potenzialmente maligni. Tradizionalmente, l’ecografia è lo strumento principale per la diagnosi, ma la sua interpretazione può variare in base a varie considerazioni. Gli algoritmi avanzati di intelligenza artificiale possono raggiungere un’accuratezza diagnostica fino al 98%, riducendo drasticamente il numero di biopsie necessarie a stabilire la natura istopatologica dei noduli riscontrati. Questi strumenti contribuiscono a evitare interventi invasivi, che in certi casi si rivelerebbero inutili, e garantire un trattamento tempestivo quando c'è bisogno di prendere provvedimenti senza indugi. Andrea Frasoldati sottolinea l’importanza di usare l’AI con prudenza: “Se da un lato l’intelligenza artificiale può contribuire a diffondere una corretta informazione, dall’altro occorre considerare il ruolo centrale, insostituibile, del medico. La tecnologia è uno strumento di supporto, non un sostituto”.
Le malattie tiroidee sono più comuni di quanto si pensi, con un impatto significativo sulla salute pubblica. Ecco di seguito, schematicamente, le forme principali.
Ipotiroidismo
Colpisce circa il 4-5% della popolazione italiana, con una prevalenza che arriva al 9% nei casi subclinici. Può essere silente, ma se non trattato porta a complicanze cardiovascolari, cognitive e metaboliche. La diagnosi precoce, eventualmente supportata dall’AI, consente di impostare validi trattamenti.
Ipertiroidismo
Ha una prevalenza dell’1,3%, colpisce soprattutto le donne. Può manifestarsi con tachicardia, perdita di peso, ansia e insonnia. Spesso legato a malattie autoimmuni come la malattia di Basedow Graves.
Noduli tiroidei e tumori
Molto comuni, nella maggior parte dei casi benigni. La sopravvivenza nei tumori tiroidei supera il 95% a 10 anni, quando si interviene tempestivamente.
