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Dabigatran anticoagulante con una marcia in più

PRADAXA è l'anticoagulante orale, dotato di uno specifico antidoto, che ha dimostrato di ridurre il rischio di ictus, una ulteriore conferma del suo profilo di sicurezza viene da una vasta analisi prospettica di dati nel mondo reale. Al congresso annuale della European Heart Rhythm Association (EHRA) sono stati presentati nuovi risultati da uno dei maggiori studi prospettici internazionali in corso sull’impiego nella pratica clinica di anticoagulanti orali per la prevenzione dell’ictus in soggetti con Fibrillazione Atriale Non Valvolare. Si tratta dello studio GLORIATM-AF, efficacia e sicurezza a due anni, cinquemila soggetti trattati con dabigatran etexilato.

I risultati d’impiego di lungo termine sono importanti per i cardiologi, contribuiscono a delineare in modo più ampio come si comporta nella pratica un farmaco anticoagulante orale. Dai primi trial clinici ai numerosi studi nella vita reale emerge costantemente un profilo di sicurezza consistente favorevole per dabigatran, ha commentato Jörg Kreuzer, Vicepresidente Medicine dell’Area Terapeutica Cardiovascolare di Boehringer Ingelheim.

La fibrillazione atriale è l’aritmia cardiaca più diffusa al mondo, e si prevede che aumenterà negli anni a venire. I soggetti con diagnosi di fibrillazione atriale hanno complessivamente un rischio cinque volte superiore di sviluppare ictus.

GLORIA-AF è uno dei maggiori programmi di registro mondiale sull’uso a lungo termine di terapie anticoagulanti orali per la prevenzione dell’ ictus correlato a fibrillazione atriale non valvolare, nella pratica clinica quotidiana, arruolerà sino a 56.000 pazienti e coinvolgerà sino a 2.200 centri clinici. (sotto al titolo: foto dal sito pradaxa.com)

Alessandro Malpelo, QN Quotidiano Nazionale

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