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Dieci farmaci che hanno cambiato la storia della medicina

C’È ANCHE il vaccino per il morbillo tra i 10 farmaci più importanti introdotti negli ultimi 70 anni. A stilare la classifica, e a quantificarne i benefici, è stato il centro studi inglese Office of Health Economics, sulla base di un sondaggio tra esperti. Lo studio è stato pubblicato in coincidenza con le celebrazioni del Servizio sanitario inglese, fondato nel 1948.
Prima della scoperta del vaccino antimorbilloso, invalidità permanenti e decessi erano purtroppo all’ordine del giorno. Secondo Gianni Rezza, direttore del Dipartimento malattie infettive dell’Istituto Superiore di Sanità, che ha commentato l’ultimo allarme lanciato dall’Oms per la recrudescenza dell’epidemia, siamo al 92,5% di copertura nella popolazione, e serve fare di più per eradicare questa malattia contagiosa.
OLTRE AL VACCINO per il morbillo nella lista dei farmaci rivoluzionari compaiono la vaccinazione antipolio, gli antibiotici dalla seconda alla quarta generazione delle penicilline, la clorpromazina distribuita dal 1954 come neurolettico per trattare delirio e allucinazioni, i contraccettivi orali, i betabloccanti (antiaritmici, antipertensivi per la salute di cuore e arterie), gli antiasmatici, il tamoxifene per i tumori del seno, gli immunosoppressori indispensabili ai trapianti e gli antiretrovirali che hanno cambiato le prospettive di cura per Aids-Hiv. Nessuna citazione per statine, anticorpi monoclonali, insulina e staminali, che secondo altri istituti di ricerca sono anche loro ai primi posti nella top list della medicina moderna.
«Nel 1987, l’anno prima dell’introduzione del vaccino contro il morbillo, ci furono 42mila casi e sei morti – si legge nel rapporto inglese – mentre il 1994 è stato il primo anno senza nessun decesso segnalato, per cui questa malattia esantematica non è più stata considerata, per così dire, inevitabile come la morte e le tasse». Un discorso analogo vale per le campagne di immunizzazione contro la polio.
NELLA LISTA, dicevamo, è presente anche la pillola contraccettiva, che non è propriamente un farmaco per curare una malattia, ma un anticoncezionale. Questa molecola è stata definita dagli autori inglesi della ricerca «uno dei cinquanta capisaldi che hanno contraddistinto l’economia e il costume moderni, uno dei primi prodotti farmaceutici che vengono presi quotidianamente da milioni di persone sane, una rivoluzione che ha modificato i punti di vista in tema di benessere e di percezione del rapporto rischi benefici».
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