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Ricerca, ingegneria genetica ripara ferite della pelle

Ingegneria genetica ripara efficacemente la pelle. I tessuti martoriati delle ferite che non guariscono potranno essere rigenerati per produrre nuova pelle sana. I risultati ottenuti da una sperimentazione su modelli animali fanno sperare che in un futuro non troppo lontano la medicina rigenerativa riuscirà a sanare piaghe da decubito infette, ulcere per diabete scompensato, lesioni causate da ustioni, tumori di competenza del dermatologo.

Anche la chirurgia plastica potrà giovarsi di simili trattamenti per ringiovanire la pelle con finalità estetica. Le applicazioni sono state delineate da uno studio pubblicato sulla rivista Nature dai ricercatori del Salk Institute di La Jolla, in California.

Le ulcere cutanee che faticano a cicatrizzare e rimarginare, afferma nell'articolo il coordinatore della ricerca, Juan Carlos Izpisua Belmonte, sono sempre più diffuse, e possono essere letali, dare infezioni o andare in gangrena, come vediamo purtroppo nelle piaghe da decubito, nelle persone lasciate per troppo tempo inferme a letto senza adeguata assistenza infermieristica.

Già oggi ci sono vari mezzi per ripianare la cute, tra cui l'autotrapianto di lembi epiteliali coltivati, ma quando le ferite stentano a guarire ci vorrebbe una marcia in più. Gli autori descrivono nell'articolo su Nature come hanno ottenuto innesti cutanei di tessuto rigenerato attraverso la riprogrammazione di elementi mesenchimali. In questi casi le cellule, come comportamento, si rendono simili alle staminali.

Alessandro Malpelo, QN Quotidiano Nazionale

salute @quotidiano.net

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