Ricerca sul cancro e sclerosi multipla, speranze dalla fusione Bms Celgene
Bristol-Myers Squibb è convolata a nozze con Celgene e il matrimonio ha generato un gigante buono della medicina, che accende nuove speranze nella lotta contro il cancro. L’italiano Giovanni Caforio, attualmente numero uno di BMS, è il manager regista dell’operazione, una delle maggiori della storia dell’industria farmaceutica: vale 74 miliardi di dollari, che salgono a 90 considerando i valori in campo nella loro interezza. Una volta completato l’assetto, gli azionisti Bms avranno il 69% della nuova società, quelli di Celgene il restante 31%, ma al di là dei numeri quello che interessa alla gente sono le nuove, concrete speranze di cura che si accendono, legate agli sviluppi nelle ricerche e alle sperimentazioni in atto.
L'operazione Bms Celgene ha fatto nascere un'impresa proiettata decisamente nel futuro, centrata nelle necessità delle persone che guardano con fiducia alle terapie d'avanguardia in quanto affette da cancro, malattie infiammatorie, patologie immunologiche e cardiovascolari. Una galassia al servizio dell'umanità, con un ventaglio di farmaci innovativi che abbiamo imparato a conoscere, mentre altri farmaci all'orizzonte presto entreranno a far parte della pratica clinica.
Bristol-Myers Squibb, tra le sue molecole di punta, può vantare un cavallo di battaglia contro il cancro come Nivolumab (melanoma, carcinoma del rene, tumori testa collo, immunoterapia, polmone) e ora ha una pipeline che non finisce più. Celgene è cresciuta tantissimo, si è rafforzata ultimamente con l'acquisto di Juno Therapeutics, che ha perfezionato la ormai ben nota terapia genica CAR-T ed è specialista nel trattamento della leucemia. Celgene si è focalizzata nel trattamento di vari altri tumori del sangue, tra cui il mieloma multiplo (pensiamo ad esempio al successo delle terapie con lenalidomide) ed è quindi un leader mondiale nel campo dell'oncoematologia. Inoltre sta sviluppando un farmaco contro la sclerosi multipla, Ozanimod (modula l’espressione di una classe di molecole di superficie note come Sphingosine-1-phosphate receptor), e porta in dote Apremilast (psoriasi, artrite psoriasica).
Alessandro Malpelo
QN Quotidiano Nazionale
Salute Benessere