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Depressione, spray salvavita scoraggia gesti estremi

Un anestetico modificato e formulato in spray da inalare, oltre che endovena, si sta dimostrando efficace come antidepressivo nelle forme gravi, con effetti quasi immediati. Dai farmacologi italiani arriva un parere favorevole all'impiego di questo farmaco, denominato esketamina, anche perché si è dimostrato in grado di scoraggiare tendenze suicide, gesti estremi, reazioni violente imprevedibili o disperate. Occorre prudenza, si tratta di terapie gestibili da specialisti, ma secondo studi in letteratura questo si può definire un farmaco salvavita. Ecco i fatti.

Giorgio Racagni, studioso di fama internazionale, ha ricordato che all'ultimo congresso della Società Italiana di Farmacologia (SIF) di Firenze sono state prese in esame le caratteristiche di questa molecola: «Parliamo di esketamina, già approvata negli Stati Uniti, uscita dalla sperimentazione con ottimi risultati - ha precisato il professor Racagni, presidente Sif - ora abbiamo sufficienti dati per il via libera in Italia. Per quanto riguarda la via di somministrazione, intranasale, questa determina un effetto che si esprime già in 10-15 ore e dura una settimana». La somministrazione può essere ripetuta per diverse settimane, per avere un effetto praticamente immediato (a differenza degli antidepressivi meno recenti, che necessitano da due a tre settimane, per sortire effetti positivi)  e un beneficio prolungato per diverso tempo.

La ketamina è una vecchia conoscenza, di cui si conoscono vita, morte e miracoli, come anestetico e per gli effetti psichedelici. Sotto i riflettori è adesso un derivato, definito enantiomero S della Ketamina, vale a dire la stessa molecola, ma speculare, come le nostre due mani, spiegano così i tecnici della Sif.

Molti farmaci esistono in forma di due enantiomeri (composto racemico). Ciò significa che hanno medesima formula chimica, ma che nello spazio non sono sovrapponibili, bensì speculari. L’enantiomero Esketamina è la forma più attiva della coppia.

«Riteniamo – aggiunge il professor Racagni – che per via della velocità della risposta questo farmaco può prevenire idee suicidarie in pazienti gravi e resistenti, e per il suo effetto immediato possa essere considerato un farmaco anti-suicidio, un farmaco salva-vita». Il meccanismo d’azione del farmaco risulta diverso rispetto a quello dei predecessori: «Non si tratta di una molecola che agisce sui tradizionali neurotrasmettitori come serotonina, dopamina o noradrenalina, ma su un altro neurotrasmettitore, vale a dire l’acido glutammico». Potrebbe essere l’inizio di una nuova generazione di antidepressivi che agiscano su questo sistema.

Esketamina non è esente da effetti collaterali, e va utilizzato sotto diretto controllo del medico: «Anche a dosi basse, per via intranasale – ha concluso Racagni – deve essere somministrato in ambiente protetto, cioè presso un centro di cura, dal momento che provoca un effetto dissociativo nell'immediato, per cui il paziente sperimenta una reazione psicomotoria, ma che nel giro di un’ora si esaurisce». L’ultima parola spetta ad AIFA, l'Agenzia del farmaco, entro metà 2020, o al più tardi entro il 2021.

Alessandro Malpelo

QN Quotidiano Nazionale

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