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Malattie della pelle, un cruccio per venti milioni di italiani

Un terzo della popolazione italiana, pari a circa 20 milioni di persone, soffre di problemi dermatologici di diversa natura e gravità. Patologie come la psoriasi, gli eczemi e altre affezioni cutanee croniche incidono sulla salute e sulla qualità della vita degli italiani.

 

La sensibilizzazione su questo tema, unitamente all'invecchiamento della popolazione, ha portato alla costituzione dell'Intergruppo Parlamentare sulle Malattie Dermatologiche e la Salute della Pelle. Ecco i pilastri su cui si fonda l'iniziativa:

 

Riconoscere la natura cronica delle malattie dermatologiche e assicurare un flusso di risorse e attenzione come parte integrante del Piano Nazionale Cronicità.

 

Avviare un progetto nazionale di prevenzione primaria focalizzato sulle malattie cutanee più comuni, tramite campagne informative e screening precoce.

 

Creare e finanziare campagne di sensibilizzazione per aumentare la consapevolezza e l'educazione riguardo alla salute della pelle.

 

Allocare fondi specifici per la ricerca avanzata in dermatologia, al fine di sviluppare nuovi trattamenti e soluzioni preventive.

 

Eliminare le disparità nell'accesso ai trattamenti dermatologici, garantendo a ogni cittadino, indipendentemente dalla sua posizione geografica o condizione economica, le migliori cure disponibili.

 

Promuovere studi e iniziative che analizzino l'impatto dei cambiamenti ambientali e dell'inquinamento sulla salute della pelle, per formulare strategie preventive e normative adeguate.

 

Favorire una maggiore collaborazione tra associazioni di pazienti, enti di ricerca e centri medici per migliorare l'assistenza e la cura delle malattie dermatologiche.

 

Valeria Corazza, Presidente dell'Associazione Pazienti Psoriasici Italiani Amici della Fondazione Corazza, sottolinea la sofferenza, le limitazioni quotidiane e le complessità nell'accesso a diagnosi e cure che i pazienti affrontano. Ritiene per questo che l'Intergruppo Parlamentare possa contribuire a portare nuove politiche sanitarie e gestionali per migliorare la situazione. I rappresentanti dei medici, da parte loro, sottolineano l'importanza dell'approccio multidisciplinare e degli investimenti nella ricerca per sviluppare nuove terapie e strategie preventive.

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