Retinopatia diabetica, lo screening salva la vista
Diagnosticata spesso in ritardo, quando ormai è in fase avanzata, la Retinopatia Diabetica (RD) rappresenta la principale causa di cecità negli adulti in età lavorativa. In Italia, oltre un milione di persone con diabete sono affette da questa patologia, un numero in costante aumento. Si stima che circa il 13% del carico dei deficit della funzionalità visiva sia attribuibile alle forme più gravi di retinopatia. Con circa 108.856 persone aventi diritto ad esenzioni correlate ad alterazioni visive, nel periodo 2015-2030, solo la RD produrrà un aggravio di costi statali pari a 4,2 miliardi di euro. Lo studio “VALUE BASED EYECARE: documento sulla prevenzione delle complicanze oculari nel paziente diabetico”, presentato a Roma in occasione di un incontro organizzato da Cencora Pharmalex, realizzato con il contributo incondizionato di Abbvie, ha indicato come aumentare la frequenza e la diffusione di controlli per favorire la diagnosi precoce, anche avvalendosi di consulti iniziali da remoto. La telemedicina emerge come uno strumento fondamentale per i consulti iniziali, permettendo di raggiungere un numero maggiore di pazienti e di ridurre i tempi di diagnosi.
Metodologie
Lo screening della retinopatia diabetica può essere effettuato attraverso diversi metodi, tra cui l’esame del fondo oculare, la fotografia retinica e la tomografia a coerenza ottica (OCT). La fotografia retinica, in particolare, è un metodo efficace che può essere integrato con la telemedicina per una valutazione preliminare. Questo approccio permette di identificare precocemente le alterazioni retiniche, riducendo il ricorso a visite oculistiche specialistiche di secondo livello. Oltre ai metodi di screening tradizionali, è importante considerare l’educazione del paziente. Informare i pazienti diabetici, attraverso le testate giornalistiche più affermate, sui rischi della retinopatia e sull’importanza di controlli regolari può fare la differenza nella prevenzione della cecità. Inoltre, il controllo rigoroso della glicemia e della pressione arteriosa è fondamentale per prevenire o rallentare la progressione del deficit. Si stima che quasi tutti i pazienti con diabete giovanile, e oltre il 60% degli individui con diabete di tipo 2 dell'adulto, sperimentino forme di gravità variabile di retinopatie entro 20 anni dalla diagnosi. Questo dato allarmante sottolinea l’importanza di adottare strategie di prevenzione efficaci.
Testimonianze
- Telemedicina. Massimo Nicolò, responsabile del Centro Retina e Maculopatie della Clinica Oculistica dell’Università di Genova, evidenzia come la tele-consultazione in remoto possa aiutare a intercettare i cittadini con problemi visivi. Grazie alla Tomografia Ottica Computerizzata (OCT), è possibile eseguire esami a distanza, riducendo il rischio di deterioramento visivo e limitando gli accessi inutili in ospedale. Questo approccio migliora l’accessibilità alle cure, e consente anche una diagnosi tempestiva più accurata.
- Approccio multidisciplinare. Angelo Avogaro, Presidente della Società Italiana di Diabetologia, sottolinea l’importanza di un approccio multidisciplinare nella gestione del diabete. La stretta collaborazione tra diabetologo e oftalmologo è fondamentale per una gestione efficace della malattia. Il danno alla retina, spesso silente e asintomatico, rende difficile la diagnosi precoce: quando il paziente nota un calo della visione, la malattia è già in stadio avanzato.
- Innovazioni. Oltre alla telemedicina, altre innovazioni tecnologiche stanno emergendo nel campo della prevenzione e diagnosi della retinopatia diabetica. Ad esempio, l’intelligenza artificiale (IA) può essere utilizzata per analizzare le immagini retiniche e identificare precocemente i segni di retinopatia. Questo potrebbe rivoluzionare il modo in cui vengono effettuati gli screening, rendendoli più efficienti e accessibili.
- Consapevolezza. Informare i pazienti diabetici sui rischi della retinopatia e sull’importanza di controlli regolari può fare la differenza nella prevenzione della cecità. Campagne di sensibilizzazione e programmi educativi possono aiutare a diffondere la consapevolezza e incoraggiare comportamenti proattivi nella gestione della malattia. Le iniziative di prevenzione della retinopatia diabetica non solo rappresentano un progresso significativo nel campo della medicina, ma hanno anche un impatto sociale profondo e duraturo. La diagnosi precoce delle complicanze oculari nei pazienti diabetici riduce anche il carico economico e sociale associato alla gestione delle cronicità.
L’adozione di tecnologie come la telemedicina e l’intelligenza artificiale permette di raggiungere un numero maggiore di pazienti, specialmente quelli che vivono in aree remote o che hanno difficoltà ad accedere ai servizi sanitari.
Questo approccio inclusivo garantisce che tutti i pazienti abbiano la possibilità di ricevere cure tempestive e appropriate, indipendentemente dalla loro posizione geografica o dalle loro condizioni socio-economiche. Inoltre, le campagne di sensibilizzazione e i programmi educativi giocano un ruolo cruciale nel promuovere la consapevolezza sui rischi della retinopatia diabetica e sull’importanza dei controlli regolari. La retinopatia diabetica è una patologia grave ma che si può e si deve prevenire.
Screening regolari e applicazioni di telemedicina possono migliorare la diagnosi precoce e la gestione della malattia. Investire nella prevenzione migliora la qualità della vita dei pazienti, e riduce anche i costi sanitari a lungo termine.