L’amore secondo Patrizia Valduga
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Firenze, 5 luglio 2013
Amore dove sei? sto così male...
Amore dove sei? sto così male...
Quest'alba che non viene è un tuo segnale?
Del cuore non ho più il chi e il quale
e del resto infinito abituale...
Alcuni versi del mio memoriale.
Amore senza amore, criminale,
saluta pure tu l'alba immortale!
Io non posso farti bene del male
così, senza il magnetismo visuale,
così, da questa dimora infernale
dove il malato è detto "terminale"…
La loro lingua, sempre più triviale!
Dicevo, amore mio, sto così male…
Era il male d'amore, il più banale.
A me il male si getta con le pale,
mi seppellisce, dicevo, animale...
Adesso basta con le rime in ale!
Incurante di me, lassù, risale...
Ancora? basta, ho detto... la mia aurora,
la bella aurora, riposata, eguale.
Non stavo mica tanto male allora...
Ma, a forza di ripeterlo, si sa,
si finisce col crederlo, ed è fatta.
E' il principio della pubblicità.
Perché non è la vera infermità,
perché è malizia ed arroganza matta,
pietà... pietà... che sete di pietà
in un povero corpo che si sfa...
... allora, quando studiavo a Venezia.
Venezia! Oh! ti rivedo, mia città
prediletta, funereo fresco fiore
in estati di sole che si screzia
sulle mie beatitudini d'amore!
Quella era l'epoca del mio splendore:
vivevo giorni vividi e sereni,
vivevo notti di trecento ore...
Tutto l'azzurro e tutto l'oro... Azzurro,
da un'altra vita della vita, vieni,
vieni a fare il mio cuore tutto azzurro!
Oh, tutto azzurro... tutto pieno d'oro...
azzurro e oro... e tutto trascolora...
Anima mia, mia luce e mio tesoro,
se non mi amavi allora, amami ora...
tra azzurro e oro... al sangue dell'aurora...
col sangue... oh, più insanguinati ancora...
Fammi annegare, amore, nel tuo amore...
d'azzurro e oro... e ora trascolora...
Io vivo quando muoio per amore!
in quell'azzurro tutto pieno d'oro...
io tramontavo... e tutto trascolora...
aspetta ancora azzurro, ancora imploro...
tramontavo nel sangue dell'aurora...
nell'azzurro e nell'oro... ad implorare...
tu non mi amavi, non mi amavi ancora...
tu tenevi in custodia la tua vita...
Tesoro, aspetta... sì, fammi tremare
e palpitare sotto le tue dita...
Rimetteremo in moto cento cieli...
d'oro e d'azzurro...oh, d'azzurro e d'oro...
se staremo distesi e paralleli...
sì, mettimi una mano tra i capelli...
sto migliorando... vedi che miglioro...
cuore ferito da mille coltelli
che mi sanguina ancora... azzurro e oro...
che sanguina... tesoro, oh mio tesoro...
Patrizia Valduga
(da Corsia degli incurabili)
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