‘Notizie di poesia’. Gennaio, il post del mese (con i vostri commenti)
Firenze, 31 gennaio 2014 – Vittoria al photo finish per il post del mese di gennaio. Per pochissimi punti, prima fra tutti, il post Il mare-materiale di Giorgio Caproni; subito dopo Giorno della Memoria con Paul Celan, e subito dopo ancora, medaglia di bronzo, Leopardi. 'La sera del dì di festa' letta da Arnoldo Foà.
Che dire? Tre giganti della poesia italiana ed iternazionale, ciascuno rappresentato da testi di altissima qualità; tre post che potremmo promuovere benissimo, alla pari, a "i tre post del mese". E se Celan aveva dalla sua una ricorrenza importante e unanimemente molto sentita come il Giorno della Memoria e Leopardi la splendida lettura e il ricordo commosso di un attore sopraffino e amatissimo, appena scomparso, come Arnoldo Foà, Caproni disponeva soltanto di un testo sorprendente come il suo Il mare come materiale, meno noto dei suoi celebri Congedo del viaggiatore cerimonioso, Preghiera o Litania ma certo non meno intenso, per idealmente concorrere e con sicurezza affermarsi.
Bravissimo Giorgio, ci hai davvero incantati (e bravissimi Paul e Giacomo, naturalmente, ci mancherebbe)!
Marco Marchi
Il mare-materiale di Giorgio Caproni
VEDI I VIDEO "Il mare come materiale" , Cos'è la poesia
Firenze, 8 gennaio 2014 – Ricordando che ieri ricorreva l'anniversario della nascita di Giorgio Caproni, nato a Livorno il 7 gennaio 1912.
Il mare come materiale
Scolpire il mare...
Le sue musiche...
Lunghe,
le mobili sue cordigliere
crestate di neve...
Scolpire
– bluastre – le schegge
delle sue ire...
I frantumi
– contro murate o scogliere –
delle sue euforie...
Filarne il vetro in làmine
semiviperine...
In taglienti
nastri d'alghe...
Fissarne
– sotto le trasparenti
batterie del cielo – le bianche
catastrofi...
Lignificare
le esterrefatte allegrie
di chi vi si tuffa...
Scolpire
il mare fino a farne il volto
del dileguante...
Dire
(in calmerìa o in fortunale)
l'indicibile usando
il mare come materiale...
Il mare come costruzione...
Il mare come invenzione...
Giorgio Caproni
(da Il conte di Kevenüller, 1986)
I VOSTRI COMMENTI
AretusaObliviosa
Il mare come materiale per far parlare l'io più sommerso. L'uomo, palombaro di se stesso, vede, ode, respira, esplora il mare come metafora del proprio io segreto. Si starebbe ore ed ore ad ascoltare la voce del mare nelle sue diverse modulazioni, a decifrarne il linguaggio misterioso... Il mare oracolare...
Rosalba de Filippis
C'è il movimento stesso della poesia, come "costruzione e come invenzione", in questo "galleggiare" di verbi coniugati all'infinito. Scrivere, in fondo, è come "scolpire" il mare, un continuo confronto con la parzialità dell'atto creativo che cerca di "dire l'indicibile". Il tutto attraverso il respiro dei versi brevi, propri della produzione caproniana, specie quella scarnificata, essenziale e profetica delle ultime prove.
DuccioMugnai
Poeta livornese, ligure d'adozione e soprattutto innamorato di Genova, ha la potenza poetica-espressiva di rappresentare, con i puntini di sospensione e i verbi all'infinito, la sensazione della risacca, che è anche immagine del lento, ripetitvo ed inesorabile trascorso memoriale umano.
m
«Anima armoniosa, perché muta, e, perché scura, tersa: / se c’è qualcuno come te, la vita non è persa».
(Pier Paolo Pasolini, Epigramma per Caproni).
GiuliaBagnoli
Soltanto un uomo di mare poteva scolpire il mare! Soltanto un poeta come Caproni. Bellissima!
GiacomoTrinci
La sublime risacca sonora che, come una rete sottile e spessa, percorre la poesia da cima a fondo, dà forma alla musica magra e possente del mare. Difficile eguagliare il senso di risonanza infinita che si sprigiona da questa partitura musicale. Sì, perchè in questi versi assistiamo alla miracolosa, impercettibile trasformazione di un testo poetico in una partitura musicale vera e propria. Non più la "musicalità" esteriore della poesia, ma proprio la musica come sua sostanza che spenge ogni attributo esteriore in nome della sua verità. un capolavoro!
ErikaOlandeseVolante
Geniale! Questa poesia attira nelle sue spire e va letta tutta immediatamente, fino alla fine... grazie al Prof. Marchi, che mi ha fatto ricordare plasticamente il mare toscano in una mattina di gennaio, vicino al fuoco.
MarcoCapecchi
Bellissima, incredibile, grande. Solo un uomo/poeta di mare come Caproni poteva donarcela.
ElisabettaBiondiDellaSdriscia
Una lirica incredibile: i suoi versi sono onde, flutti che si frangono per poi ritrarsi indietro nella risacca.
"Dire l'indicibile [...] usando il mare come materiale". Ermione.
Rosario T
Forse questo incontenibile fascino sprigionato dal mare, risiede nel suo essere laboratorio primordiale della vita, nel raffigurare perfettamente la nostra intima essenza, i nostri umori, con la loro cangiante energia dinamica. Meglio di ogni altro scenario naturale, descrive l'avvicendarsi mutevole delle emozioni, ricollegandosi a quell'eterno moto interiore che ci tiene in vita. La musica delle sue onde sulla riva è come un interminabile respiro.
IsolaDifederigo
Solo un poeta poteva pensare il mare come materia da scolpire, scolpire il suo carattere per scoprire la Forma: chi, il volto di Dio? Da brivido.
tristan51
Un capolavoro, una di quelle poesie in grado di fare da sola la gloria di un autore. Eccezionale Caproni.
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