Notizie di poesia

Un premio per Mariella Bettarini

VEDI I VIDEO  “I > Inizio”, da “Haiku alfabetici”Mariella Bettarini legge il II canto del “Purgatorio” dantescoMariella Bettarini con altri poeti a "Io scrivo poesie" a Castelfiorentino (2005) , Mariella Bettarini intervistata da Sauro Albisani (2021)

Firenze, 11 dicembre 2021 – Inaugurandosi un premio speciale all’insegna del femminile in sintonia con il femminile dell’antica poetessa pistoiese dedicataria del premio, la Giuria del pistoiese «Premio Maddalena Morelli-Corilla Olimpica» ha riconosciuto in Mariella Bettarini una delle voci più significative, autorevoli e necessarie della poesia italiana contemporanea.

Una navigazione di lungo corso nel mare delle lettere e dell’impegno civile a esso intimamente connesso, la sua, che consente di parlare a pieno titolo di un premio alla carriera; e un’esistenza alla poesia dedicata, quella di Mariella Bettarini, che nell’esercizio della poesia ha di continuo trovato nel corso degli anni la sua regola più valida, la sua forma – lei, come i veri poeti, sempre in cerca di libertà – di obbedienza più profonda, la sua realizzazione più remunerativa e più alta. Nel dire questo si pensa in primo luogo alla sua vasta ed originalissima opera in versi approdata a un grande volume di ricapitolazione e di bilancio, inaugurata negli anni Sessanta e tuttora felicemente in corso, ma anche alla sua parallela, allargata, intrinseca e analogamente protratta testimonianza a favore della poesia e dei valori umani e societari di cui la poesia sempre, inevitabilmente, s’incarica.

Un premio insomma non solo alla bravissima autrice di raccolte come Tre lustri ed oltre, Poesie vegetali, Delle nuvole, Asimmetria, Zia Vera – infanzia, La scelta – la sorte, fino all’antologico, compendiario volume di A parole – in immagini del 2008 e ai recentissimi Haiku alfabetici, ma anche alla fondatrice di storiche riviste del secondo Novecento e della contemporaneità di nuovo millennio come «Salvo imprevisti» e «L’area di Broca», all’intellettuale militante, all’affiatata traduttrice di Simone Weil, alla generosa patrona di tanti giovani autori letterariamente ascoltati, incoraggiati e pubblicati nelle collane di «Gazebo» da lei dirette con la compianta Gabriella Maleti.

E un premio, infine, tributato da Pistoia a una poetessa che ha vissuto e lavorato a Firenze, attestandosi come umile e operosa presenza al seguito e per molto tempo al fianco di grandi poeti come Carlo Betocchi e Mario Luzi all’interno di quegli splendidi ed inclusivi territori di riconoscimento di se stessi attuati per via di differimento – attraverso suoni, parole e immagini – nelle complesse, tragiche ed esaltanti vicende del mondo. Grazie al sogno e all’immancabile risveglio in chiave coscienziale che la dimensione poetica alimenta, Mariella Bettarini ha dato un senso alla sua vita. Ma facendo questo – in molti modi e secondo molte accezioni, ma sempre nel segno della poesia – ha umanamente rassicurato e accresciuto anche la vita degli altri.

La cerimonia di premiazione questo pomeriggio nella Sala Maggiore del Palazzo Comunale di Pistoia.

Marco Marchi

La metamorfosi

fa' conto che sussista e si valga la mente
d'un umbratile riconoscersi
che le fibre sappiano
la comunione - la chiamata
che moscerini e farfalle
svolino dentro "dal disio" vocati
che la discendenza sia
un discendere e il passato un risalire
che valgano poco (e fiocamente)
attinenze - assonanze - affinità (documenti d'oscuro)
che - benché calma calda la voce - il gelo
sia immisurabile
che (noi sommersi - folgorati - persuasi
spenti) s'emani un principio d'identità
ormai rancido
che tardi troppo un esito qualunque -
che (figurato) appaia in contumacia il carro
del fieno e del sole
che il respiro soffra (esso)
la mala gloria e che la vanagloria soffochi:la metamorfosi
sarà (di certo) già passata indenne - vittoriosa
dentro i nostri corpi di (ex) luce - nel buio
brancolante (di ciò che chiamiano mente o spirito o
anima - legamento etereo con il carnale)
saremo metamorfosi
noi pure - pure metamorfosi di ciò che incombe
dentro la forma e che tuttavia è già passato -
passa la metamorfosi e non torna
passa il veltro - il tedio
passa
tutto il passaggio (passante) di noi che filiamo
vacui - cui punge vaghezza - la muta vaghezza d'un film

Noi

noi che abitiamo il mondo ma non siamo
il mondo
noi - abitanti
di abissi e bagliori - noi (quanti?)
e i nostri mangiamenti
noi
crudi e cristallini
noi - cuori tardi a crescere
e a tramontare
noi
affacciati su noi
che guardiamo altri noi
nel pésto buio - per livelli
di chiarità - per ardua carità
ostili e gemelli
noi
senza purità -. noi affamati d'equa
parità - noi qua noi là
perduti a cercar mondo
noi
aggrappati a noi che
cerchiamo
noi cerchi
che ruotiamo in tondo in tondo
noi
quadrature impossibili che amiamo
dir di no per dir sì
che tuttavia
vogliamo consenso e amore
e ostilità fuggiamo
noi tutti
accomunati dal respiro - dal moto - dal terrore
dal vuoto
noi congiunti e disgiunti
noi (sfatti) facitori di guerre e
paci
noi (gelidi) ad armeggiare
attorno a braci d'acqua
e di paglia
di lucori
e di faci
noi qua che abbisognàmo
di tanti noi
noi
leviamo le tende
d'una occidente gloria
togliamoci le bende
d'una (ac)caduta storia

Mariella Bettarini 

(rispettivamente da La scelta - la sorte, Gazebo 2001 e 20 artisti per l'IRIS, Edizioni dell'Erba 2002)

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