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Alba tragica. Victor Hugo

VEDI I VIDEO "Demain, dès l'aube" , "Demain, dès l'aube" cantata da Les Frangines, Victor Hugo secondo Umberto Eco , "A ma fille Adèle"Scene da "L'Histoire d'Adèle H.” di François Truffaut, 1975, con Isabelle Adjani

Firenze, 23 maggio 2024 – Ricordando che ieri ricorreva l'anniversario della morte del grande scrittore e poeta francese Victor Hugo (Parigi, 22 maggio 1885).

Figura mitica delle letteratura europea dell'Ottocento, padre del Romanticismo francesce, Victor Hugo è l'autore di una poesia tra le più belle che un padre abbia dedicato a un proprio figlio prematuramente scomparso: una figlia, nel caso di questa Domani all'alba, che non è l'altrimenti nota Adèle, innamorata infelice immortalata da un bellissimo film di Truffaut (interpretato, come non ricordarlo, dalla splendida Isabelle Adjani allora giovanissima), ma Léopoldine, sorella di Adèle, morta tragicamente nel 1843 neppure ventenne, annegata durante una domenicale gita in barca di piacere.

La suggestione maggiore del testo che proponiamo, tratto da Contemplations, è costituita dal fatto che, fino a quando non si giunge all'ultimo verso di esso, non si immagina affatto l'occasione funebre che lo ha occasionato: la descrizione lirica di questa alba si fa così, per il lettore, inaspettatamente tragica e spiazzante.

Grande Hugo, e non solo per tante delle sue opere celebri e celeberrime tra cui I miserabili, Notre-Dame de Paris e L'uomo che ride, ma anche per un piccolo gioiello in versi come questo! Buona giornata in compagnia di Victor Hugo!

Marco Marchi

Domani all’alba

Domani all’alba, nell’ora in cui biancheggia la campagna,
partirò. Vedi, so che mi aspetti.
Vagherò attraverso la foresta, vagherò per la montagna.
Non posso restare lontano da te più a lungo.

Camminerò con gli occhi fissi sui miei pensieri,
senza vedere niente al di fuori, senza sentire alcun rumore,
solo, sconosciuto, la schiena curva, le mani incrociate,
triste, e il giorno per me sarà come la notte.

Non guarderò né l’oro della sera che tramonta,
né le vele che in lontananza discendono verso Harfleur
e quando arriverò, metterò sulla tua tomba
un mazzo di agrifogli verdi e di erica in fiore.

(traduzione di Dolores Haze)

Demain, dès l'aube

Demain, dès l'aube, à l'heure où blanchit la campagne,
Je partirai. Vois-tu, je sais que tu m'attends.
J'irai par la forêt, j'irai par la montagne.
Je ne puis demeurer loin de toi plus longtemps.

Je marcherai les yeux fixés sur mes pensées,
Sans rien voir au dehors, sans entendre aucun bruit,
Seul, inconnu, le dos courbé, les mains croisées,
Triste, et le jour pour moi sera comme la nuit.

Je ne regarderai ni l'or du soir qui tombe,
Ni les voiles au loin descendant vers Harfleur,
Et quand j'arriverai, je mettrai sur ta tombe
Un bouquet de houx vert et de bruyère en fleur.

Victor Hugo

(da Contemplations)

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