Ci feriamo comunque. Evgenij Evtušenko
VEDI I VIDEO “Non capirsi è terribile” , "Не понимать друг друга страшно", Evtušenko legge un suo testo , "Dall’acqua uscì una donna" letta da Vittorio Gassman , "Arrivederci bandiera rossa" detta da Moni Ovadia
Firenze, 3 aprile 2023 – Ricordando che ieri l'altro ricorreva l'anniversario della morte del poeta Evgenij Aleksandrovič Evtušenko (Tulsa, 1 aprile 2017).
Tra le sue opere più famose, pubblicata nel 1961, segnaliamo "Babi Yar", poema epico sulle atrocità commesse dai nazisti a Kiev nel 1941. Evtušenko può considerarsi il poeta del disgelo sovietico e non a torto è stato definito una sorta di corrispettivo russo di Allen Ginsberg, a Ginsberg simile nelle pose spavalde e nell'abbigliamento singolarmente stravagante come nella sua indubbia capacità di stare sul palco, recitare poesie e comunicare con il suo pubblico.
Oltre a "Babi Yar", tra le sue opere si ricordano "La stazione di Zima", "La centrale idroelettrica di Bratsk", "Cadono bianche le nevi" e il suo romanzo "Il posto della bacche", sui temi del viaggio e sui paesaggi siberiani.
"Per la mia generazione - ha scritto Giuseppe Conte -, divenne il più celebre dei poeti russi. Una specie di ambasciatore del suo Paese, cui era permesso criticare antisemitismo e burocrazia e residui di stalinismo, ma che in qualche modo era destinato al ruolo di poeta ufficiale, se non omologo al potere sovietico, certo non fastidioso o pericoloso per esso. Quando Brodskij fu condannato a tre anni di lavori forzati, Evtušenko non ne prese le difese, e - con una profezia sbagliata - scrisse che in fondo si trattava di un poeta che non sarebbe mai andato oltre la mediocrità. Invece sappiamo come finì l'esilio americano di Brodskij: col Nobel. Ci fu questo fondo di ambiguità nella sua figura: comunicatore bravissimo, anche per temperamento, convisse col comunismo e si godette viaggi e gloria, sinché la sua stella fu al culmine. Le sue poesie spesso sono verbose, una onda di immagini e di riflessioni che sembrano più adatte alla recitazione che alla lettura. Qualche volta i temi civili e celebrativi diventano retorici e sono caduchi, come nel testo dedicato a Gagarin e alla sua impresa".
Marco Marchi
Non capirsi è terribile
Non capirsi è terribile –
non capirsi e abbracciarsi.
Ma per quanto strano,
è altrettanto terribile, altrettanto,
capirsi in tutto.
Ci feriamo comunque.
E, segnato da una precoce conoscenza,
l’animo tuo soave
io con l’incomprensione non offenderò
e non ucciderò con la comprensione.
(traduzione di Evelina Pascucci)
Не понимать друг друга страшно
Не понимать друг друга страшно –
не понимать и обнимать,
и все же, как это ни странно,
но так же страшно, так же страшно
во всем друг друга понимать.
Тем и другим себя мы раним.
И, наделен познаньем ранним,
я душу нежную твою
не оскорблю непониманьем
и пониманьем не убью.
Evgenij Evtušenko
(da Poesie d’amore, Newton Compton 1986)
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