Diritto di Cronaca

Quel sottopasso ferroviario è un’opportunità diventato bello coi murales

DA MOLTO TEMPO non mi capitava di attraversare il sottopasso della stazione di Parabiago. Ero abituata a trovarlo sporco, imbrattato da scritte e disegni e ogni volta mi si stringeva il cuore. Qualche brutta scritta c’è ancora, ma è stata una piacevole sorpresa trovare sulle pareti belle immagini di leoni e di volti femminili. Speriamo che possa durare e che i vandali sfoghino altrove i loro brutti estri. Anche se sarebbe molto meglio che non lo facessero.

Pierina Mezzanzanica, Parabiago (Milano)

CARA LETTRICE, writers è anche bello. Molto bello. Il sotto passaggio della stazionedi Parabiago ne è la dimostrazione. Su una parete la nostra lettrice ha visto un murales realizzato dal’architetto Corinne Gallotti, vincitrice della prima edizione del concorso Street Art (alla lettera “arte di strada”) dell’amministrazione comunale di Parabiago: due visi di donna dai lunghi capelli che si trasformano, suggestivamente, in onde e accanto uno scritto poetico per richiamare il mito di Ulisse e della sua Itaca. L’altro murales giustamente ammirato dalla lettrice era stato aggiudicato al Lions Club Parabiago “Giuseppe Maggiolini” (fondato nel 2009 da Patrizia Guerini Rocco) e lo ha realizzato un giovane artista diversamente abile dell’associazione Afamp: leoni, savana e ovviamente lo stemma lionistico.

Come vede, gentile Pierina, qualcosa si sta muovendo nella giusta direzione. Dobbiamo ricordare (lo abbiamo fatto in più occasioni e lo ripetiamo volentieri), gli interventi eseguiti a Canegrate
e a Legnano. A Legnano Comune e Ferrovie hanno condiviso un progetto di riqualificazione della stazione. Il sottopasso è stato restaurato grazie ai dipendenti della Franco TosiMeccanica. Sono quindi entrati in azione gli artisti della bomboletta dellaWg art.itWritinge&-graffiti art, un’associazione che si occupa di promozione sociale e culturale nella nostra regione.

Tutto ammirevole, tutto bello. Durerà? La lettrice ha ragione di chiederselo e anche noi ci poniamo la domanda, facendo tutti i possibili scongiuri, perché vandali, imbrattatori e sconsiderati di ogni risma rimangono in agguato. Sono purtroppo sufficienti uno sfregio, una secchiata di vernice, una scritta, uno sgorbio qualunque, per deturpare e rovinare in un attimo il lavoro di tanti giorni. E allora siamo costretti a richiamare una volta di più la necessità di tutelare le stazioni nelle ore notturne, della sorveglianza, delle telecamere. Un problema non da poco. Soprattutto per gli
scali ferroviari che di notte rimangono, come si dice nel linguaggio burocratico-ferroviario, “impresenziati”. In difesa della sicurezza delle persone, delle strutture e degli arredi ferroviari. E anche dell’arte. E non è poco.

gabrielemoroni51@gmail.com

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