Diritto di Cronaca

Quelle morti assurde

Morire in treno. Morire di treno. È un pensiero che mi accompagna da venerdì e credo che mi accompagnerà per sempre, fino a quando salirò su un treno ma anche dopo, negli anni che seguiranno. Perché non è giusto, non è possibile. Penso a quelle tre vite spezzate in una giornata che doveva essere di assoluta normalità: viaggiare, raggiungere il lavoro, trascorrere le ore, fare ritorno a casa. Mi chiedo: e adesso? Riesco a pensare a una sola cosa. Non dimenticare. Quello della sicurezza per chi viaggia deve essere il primo pensiero. E i politici devono fare a loro parte. Salvatore, Voghera

Non è giusto, caro lettore. Non è giusto ma disgraziatamente è stato possibile. Siamo certi che il suo stato d’animo sia comune a tutti quelli che ogni giorno si spostano per lavoro. La tragedia di Pioltello ha infranto tre vite e mandato in frantumi l’immagine rassicurante del treno. Il treno pendolare, abbiamo sempre ragionato, poteva essere lento, sporco, in ritardo, ma si presentava come un ricettacolo sicuro, che la mattina raccoglieva, trasportava, scaricava e tornava a compiere le stesse operazioni la sera. La sicurezza della quotidianità, della routine che faceva passare anche sopra ritardi, guasti, disagi. Non sarà mai più così. Perché certi eventi epocali hanno purtroppo la forza di cambiare la nostra sensibilità, dovremmo dire il nostro animo. Non dimenticare, certamente. Anche quando emozioni e cordoglio saranno superati. E il te- ma della sicurezza deve rimanere in primo piano. È vitale. Per il momento attendiamo dai responsabili delle ferrovie tante risposte. Risposte che siano precise da parte di chi ha in mano le vite di tanti, le nostre vite. I rappresentanti dei viaggiatori alla Conferenza regionale per il trasporto pubblico locale e i comitati dei pendolari hanno fatto sentire con chiarezza la loro voce. «Non sempre - hanno scritto in - abbiamo avuto l’attenzione che meritavamo e pertanto ci aspettiamo che il rispetto di istituzioni e aziende si traduca finalmente in veri i investimenti su manutenzione, sicurezza e informazione ai clienti. E che il trasporto regionale diventi centrale nelle scelte di spesa. Non ci stancheremo di continuare a fare tutto quello che facciamo con passione, senza mai smettere di essere critici e attenti. Ora sappiamo di doverlo anche alle tre vittime e ai tanti feriti di questo incidente». gabrielemoroni51@gmail.com

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