Diritto di Cronaca

Vent’anni di miglioramenti ma senza gli effetti sperati

È chiaro ed evidente che anche noi crediamo nel futuro del trasporto su ferro e speriamo che abbia sempre maggior peso, soprattutto nelle scelte dei vari governi (provinciali, regionali, nazionali) ed è fuori di dubbio che da vent’anni a oggi qualcosa sia migliorato (sicurezza, climatizzazione). Ma quanto è stato messo in campo non ha avuto gli effetti desiderati, per mille motivi. In primis ... (di seguito il prosieguo della mail - ndr) Matteo Casoni, Comitato Pendolari inOrario linea Milano-Cremona-Mantova

In primis.. È lunga, dettagliata e senza sconti l’analisi dei mali ferroviri che fa Matteo Casoni. Velocizzazione. “È difficile spiegare come, per esempio sulla nostra linea, l’entrara in esercizio di materiale nuovo, nuovi sistemi di controllo e sicurezza, riduzione delle fermate, non abbiamo portato in dote anche una velocizzazione delle tratte (ci si metteva un’ora quindici anni fa, ora anche un’ora e 10’ da Milano a Cremona). Inoltre è incredibile che tutte le volte che viene messo in circolazione del materiale nuovo abbia sempre dei problemi”. Posti e climatizzazione. “Parliamo del Vivalto 2, eredità di una prima serie già di per sé famigerata. Si è ottenuto di avere dei sedili non più in tessuto ma in simil-pelle, che quantomeno non hanno il potere di attrarre sporco e odori, ma se già nella prima serie non c’era molto posto per le persone, nulla è cambiato nella seconda. È vero che rispetto alla prima serie, che riusciva solo a fare caldo, ora le carrozze riescono a dare il freddo ... ma anche d’inverno! Non sono infatti in grado di riscaldare correttamente una carrozza, anche perché le enormi porte sono direttamente collegate con la parte dove trovano posto i viaggiatori, senza nessun intermezzo, che nei periodi più freddi vuol dire disperdere quel poco di caldo che si è ottenuto (stessa cosa con il caldo, ma almeno la climatizzazione riesce a sopperire a
una parte del problema)”.

Spazi. “Per viaggi di due ore, spesso con presenza di persone con bagagli, non c’è posto per riporre tutto quanto le persone si portano dietro, partendo solo da cappotti/giacche, che le minuscole cappelliere non sono in grado di contenere, costringendo chi deve spostarsi a gimcane e salti”. Carrozze. “Appena entrate in esercizio, le carrozze Vivalto 2, dotate di pedaliera che avrebbe ‘coperto’ il buco tra la carrozza e il marciapiede, hanno avuto problemi, non aprendosi/non chiudendosi, costringendo dopo poche settimane a bloccare il tutto in posizione di chiuso, per evitare di dover fare ritardo a ogni fermata”. È possibile che non si riesca a imparare dagli errori precedenti, migliorando nel futuro? Vediamo sempre i medesimi errori, che si ripetono ogni volta. E poi sarebbe anche utile che, in fase di progettazione, ci fosse un confronto con i pendolari”.
gabrielemoroni51@gmail.com

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