Il Milan!

Milan – Juve 0-2: divario abissale

Se le partite durassero 10 minuti il Milan avrebbe ottenuto un pareggio meritato. Neppure uno che gli sarebbe andato stretto visto che il pressing forsennato a tutto campo non ha prodotto nulla. Il motivo? Solito. Mancanza di idee e di uomini ad occupare l’area. La Juve attende nel prevedibile sfogo rossonero iniziale. Non pressa sul primo possesso ma difende corta e ordinata. Il Milan non è mai pericoloso e, con il passare dei minuti, prevedibilmente rallenta. Allora viene fuori la Juve che dà lezione di calcio.
La sconfitta era scontata. Comparando le singole individualità i bianconeri risultavano superiori in tutti gli 11 in campo. E allora cosa sarebbe servito per non soccombere? Una fase difensiva ordinata e qualche idea, pochissime ma buone, in avanti. Invece di idee neppure l’ombra.
Montella si mette a quattro dietro con Zapata e Romagnoli centrali. Preparando la partita si sarebbero potuti prevedere alcuni movimenti prendendo le contromisure. Lo ha fatto Allegri facendo triplicare Suso ogni volta che provava ad accentrarsi. Quando devi occuparti di uno o due giocatori, come nel caso della difesa bianconera, il compito è sin troppo facile. Se invece oltre a Dybala e Higuain ti arrivano centrocampisti ed esterni da ogni parte la cosa è più complicata. Quando la palla è nei pressi dell’area rossonera gli juventini nei pressi sono almeno cinque. Sempre.
I bianconeri trovano praterie tra le linee e così nel primo, su un passaggio, e nel secondo, sfruttando una finta, il Pepita segna due gol simili grazie alla sua potenza e talento.
Dalla parte opposta l’avanti risponde al nome di Kalinic che in questo periodo proprio non la prende. Cicca un tiro a metà del primo tempo, stoppa leggermente lungo prima dell’intervallo permettendo a Buffon di fare una grande parata (nulla da imputare al croato in questa occasione) e poi arriva in ritardo in almeno tre occasioni. Non facile essendo solo in area contro tutti e spesso servito in maniera approssimativa.
Proprio qui sta una delle differenze più grandi tra le due squadre. La Juventus non butta mai via la palla ma la muove alla ricerca della soluzione pericolosa mentre i passaggi del Milan sono sempre banali. Un esempio dei tanti. Al 13 della ripresa la Juve a sinistra torna indietro due volte nel fraseggio tra Khedira e Mandzukic prima di arrivare al centro, palla a terra per Higuain che scarica per Dybala che scivola al momento del tiro. Quando il Milan non riesce a sfondare e decide di tornare indietro lo fa sino alla linea difensiva per cambiare fronte. Banale e prevedibile.
Biglia non è veloce, non lo è mai stato, ma può fare la differenza con giocatori che si smarcano dandogli possibilità d’imbeccata. In mancanza di questo, cosa che a Montella sarebbe dovuta essere chiara, sarebbe stato meglio un giocatore più fisico. Montella, al solito, non cambia nulla nel modulo sino a quando risulta comunque troppo tardi. Silva entra al minuto trenta e in un quarto d’ora riesce comunque a smarcare Kessie in area.
Montella continua nelle sue poche convinzioni e una di queste risponde al nome di Kalinic unica punta. Preferirei gli venisse imposto in campo André Silva, messaggio arrivato qualche mese fa ma dimenticato.
Mi piacerebbe vedere qualche idea di gioco. Non mi si racconti della squadra nuova perché è stata allestita ben prima dell’inizio del campionato e a quest’ora qualche identità la si sarebbe dovuta vedere. Mi piacerebbe vedere un allenatore diverso che però purtroppo in questo momento non esiste. 10 partite con quattro sconfitte e un pareggio sono troppo pesanti.

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