Il Milan!

AEK Atene – Milan 0-0: meglio andiate al mare

Qualsiasi persona lavori ottiene dei miglioramenti. Il falegname diventa più abile, lo sportivo migliora tecnicamente, la segretaria scrive e gestisce il lavoro con maggior padronanza. I giocatori del Milan no. Passano le partite, settimana dopo settimana, e la pochezza del gioco è sempre più evidente. Se alla penia Montella risponde con ottimismo vaneggiando buone prestazioni l’equazione spiega come l’incognita, la famosa X da trovare, equivale al fallimento.
AEK Atene gioca per il pareggio e il Milan non crea nulla. Un palo di Montolivo nel secondo tempo, negli unici 12 minuti nei quali si è visto qualcosa di simile al gioco del calcio, è stata l’unica occasione da gol creata. Lo schema della serata è il famoso “viva il parroco”. Si diceva palla lunga e pedalare ma contro i robusti difensori greci Silva, Cutrone e Kalinic non riescono a prenderne una. Il portoghese viene incontro e gioca qualche palla, sempre spalle alla porta, gli altri due neppure quello. Il problema dell’assenza di gol e relative occasioni, non è però da imputare solamente agli attaccanti. I tre, forma o meno, non sono tre pippe ma se non ricevono palle giocabili non possono inventare completamente da soli. Qualcosa è cambiato con l’ingresso di Suso, voglioso e molto mobile, ma la sterilità regna comunque sovrana. La palla gira molto lenta e gli uomini paiono più nascondersi che proporsi. Uno dei motivi è sicuramente il continuo cambio di formazione e modulo. Rodriguez, che dovrebbe essere un forte crossatore, non ha mai messo una palla in centro, Calhanoglu che ha nella conclusione uno dei propri atout, tura una sola volta. Hanno paura? Un po’ sì ma mancano anche le idee. Ci vorrebbero pochi schemi ma chiari. Invece non ci sono neanche quelli. E allora? Beh, se il lavoro non serve a niente tanto vale mandarli al mare a godersi la vita.

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