Il Milan!

Milan – Atalanta 2-2: polli e sfortunati

Ci sono partite sfortunate. Quella con l’Atalanta è stata una di queste. I 90 minuti hanno raccontato una cosa, il risultato un’altra. Il Milan ha giocato un primo tempo eccellente, concentrato e aggressivo come aveva richiesto Gattuso. I rossoneri, passati in vantaggio dopo pochi minuti grazie a un capolavoro di Higuain imbeccato da Suso, hanno giocato un primo tempo di ottimo livello. La palla si è mossa velocemente e le occasioni da rete sono arrivate specialmente dai piedi di Calabria e Calhanoglu che hanno imbeccato per due volte Buonaventura. Un palo e pochi centimetri di fuorigioco, hanno negato il raddoppio al Milan.
L’Atalanta è parsa smarrita, creando due occasioni su calci da fermo. Nella ripresa però la musica è cambiata. Gasperini ha modificato l’attacco e da subito si è visto che i neroazzurri avevano un altro piglio. Hanno creato alcune occasioni sino a quando il gol del pareggio è arrivato su una ripartenza con palla persa banalmente a centrocampo e Zapata che ha imbeccato Gomez in area.
Per una decina di minuti i nerazzurri sono stati più tonici ma all’improvviso è arrivato il nuovo meritato vantaggio con Bonaventura imbeccato ancora da Suso.
Il Milan è parso in controllo con ripartenze pericolose ma mai efficaci. Higuain ha colpito il palo esterno con un altro miracolo. Poi è cresciuta l’Atalanta e il Milan è andato in difficoltà. I cambi di Gattuso, fuori Bonaventura, Calhanoglu e Calabria per Bakayoko, Abate e Castillejo, sono risultati sbagliati. Rodriguez ha salvato sulla linea di porta e poi, su una ripartenza 3 contro 2 le scelte sbagliate, di ultimo passaggio e mollezza di Suso (stanco?!) hanno lasciato l’Atalanta in partita. In questi casi succede che prendi gol dopo i 90 minuti e sei stato un pollo.
Il Milan ha giocato bene ma, a maggior ragione, avrebbe dovuto vincere. I rossoneri hanno sbagliato una valanga di gol e aver espresso un buon gioco rimanendo a 5 punti brucia. L’Atalanta era in crisi, tre sconfitte consecutive, e l’abbiamo rilanciata. Giovedì a Empoli la vittoria non è un’opzione ma un obbligo.

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