Il Milan!

Bologna – Milan 0-2: conferme e perplessità

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In un calcio ancora “estivo” finalmente si è visto il progetto del Milan di Pioli. La partita è stata condizionata dal caldo e dalle numerose novità da entrambi le parti. Il Bologna pare una squadra per ora incompleta frutto di un mercato assurdo che chiuderà solo a fine mese.

Il Milan ha confermato quanto di positivo e negativo si è visto nel precampionato. La difesa è il settore che ha i problemi maggiori. Tomori ha l’ansia da “palla tra i piedi” e con Thiaw non costituisce una coppia che possa dare sicurezza. Kjaer è un’altro livello.

Pioli ha provato nuove soluzioni per essere meno prevedibile. In fase di costruzione abbiamo visto sia Hernandez che Calabria occupare posizioni tutt’altro che consone a quello che prederebbe il loro ruolo. Stretti sino al cerchio di centrocampo. Krunic e Loftus-Cheek hanno giocato davanti alla difesa. Il primo è anni luce da Bennacer per idee e piedi, il secondo ha fisico e ha giocato una partita ordinata.

Il migliore della serata, come già nasato in precampionato, è stato Reijnders. Splendido il suo assist nel gol del vantaggio di Giroud e tantissime palle sporcate o recuperate nel ruolo di primo disturbatore nella costruzione avversaria. Il pressing alto predicato da Pioli si è visto in maniera esasperata nei primi 20 minuti. Una pressione volenterosa  ma poco ordinata che spesso è stata saltata. Il Bologna però non ha Rabiot né Barella ed è sempre andata bene. Il raddoppio di Pulisic è arrivato dopo una ventina di minuti con tiro da fuori dopo una serpentina centrale e scambio con Giroud.

Il francese ha giocato bene facendo salire la squadra, creando spazi e fornendo buoni appoggi. Non ha un sostituto perché Okafor ha un po’ dell’Origi.

Leao ha provato a essere protagonista con qualche bella giocata, come quella nel finale fermata dal palo.

Dopo una partenza sprint il Milan ha rallentato lasciando il pallino del gioco al Bologna. Chi è subentrato, a parte Chukwueze, non è ancora in forma. Rivedibili Pogeba, Kalulu e Okafor. Il calendario è tutt’altro che semplice, la vittoria a Bologna un ottimo viatico.

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