L'ora di Religione

Se la parrocchia ha un volto “straniero”

 I “fidei donum” sono preti, ma anche laici,che vengono da un’altra diocesi per incarichi particolari nella forma di un “dono di fede”, di uno scambio di fraternità tra una diocesi e un’altra. Ebbene a Firenze i preti fidei donum sono 79.

 Un numero consistente, che viene incontro alle esigenze pastorali, anche in rapporto al numero variabile, negli anni, delle vocazioni. Ma è espressione del senso universale che è nel genoma stesso della Chiesa. La Cei fa notare come “la comunione-scambio tra le Chiese si arricchisce oggi della presenza fra noi di presbiteri ordinati in diocesi di Paesi che tradizionalmente accoglievano i nostri fidei donum”.

Anche dalla diocesi di Firenze sono partiti per altri luoghi preti e laici fidei donum. Preti: tre in Brasile (Don Luca Niccheri, Salvador Bahia; don Angelo Stefanini, a Fortaleza, per l'Opera Madonnina del Grappa; don Tiziano Scaccabarozzi (Porto National, per Operazione Mato Grosso); tre in Perù (don Giovanni Paccosi e don Paolo Bargigia, di Comunione e Liberazione, a Carabayllo; don Leonardo Mazzei, a Lima, per Mato Grosso); in Ecuador don Antonio De Togni (nella diocesi di Esmeraldas).

Accanto ai sette presbiteri, vi sono anche cinque laici fiorentini fidei donum: la famiglia Ugolini in Turchi (nel vicariato di Anatolia), Giuliana Masini in Sudafrica a Pretoria; Luigina Vetere in Brasile a Salvador Bahia. E' in corso la realizzazione di un libro per raccontare la storia dei fidei donum della diocesi. L'arcivescovo Giuseppe Betori li ha visitati in Ecuador e Perù e ha rimarcato, nella recente assemblea con il clero a Lecceto, “gli orizzonti ecclesiali e culturali che si sono aperti davanti ai miei occhi” e “la splendida testimonianza di generosità e intelligenza apostolica offerta da tutti questi nostri preti. Invito a sostenerli, spiritualmente e in ogni loro umana e pastorale necessità. Il prossimo anno dovrei far visita a quanti sono impegnati in Brasile. Lo slancio missionario è un carattere positivo della nostra Chiesa, che dobbiamo confermare e rafforzare”.

All'assemblea di Lecceto il cardinale Betori ha reso noti gli spostamenti dei parroci nella diocesi e una decina riguardano preti stranieri (tre provenienti dal Congo). Più in generale dalla sua relazione emerge un movimento dinamico che non è secondario. Sono ripartiti per le diocesi di origine nove sacerdoti che hanno operato o nelle parrocchie o come studenti: don Pietro Du Anjing (Cina), don Janaka Indrajith Bawalaga (Sri Lanka), don Amedeo Giulio Brunella (Libano), don Diogenes Manuel Cabrera Jimenez (Ecuador), don Ndjama Armel Collins (Camerun), don Renée Genova Pinero (Filippine), don Aldo Raimondi (Francia), don Josè Robinson Singarayan (India), don Angel Manuel Vega (Ecuador). D'altra parte hanno raggiunto Firenze per il servizio pastorale sei nuovi presbiteri. Eccone i nomi: don Kolumbus Emanuel Jagadeesan (da Quilon, India), don Giuseppe Marino (Aversa), don Alain Magloire Mindou (Brazzaville, Congo Brazzaville), don Jean Patrick Mabiala Mbumba e don Didier Alain Mbungu Khonde (Boma, Repubblica Democratica del Congo), don Henry Obinna Nwammadu (Muahia, Nigeria). Tra quanti sono arrivati a Firenze per ragioni di studio e che collaboreranno nelle parrocchie sono don Thomas Gogra (Free Town, Sierra Leone), don Frederich Kogue (Cotonou, Benin), don Emmanuel Ntambomenyereye (Butare, Ruanda). Gli incarichi non sono stati ancora affidati, ma verranno comunicati – ha detto Betori “a suo tempo, come pure i cambiamenti nelle destinazioni di alcuni dei sacerdoti non diocesani già presenti tra noi”.

Michele Brancale

 

Di diversi aspetti della vita dei preti fidei donum si occupa il Centro missionario diocesano, che, peraltro, tiene i contatti con le famiglie religiose che con la diocesi, in altri continenti, hanno un legame particolare: i Missionari Comboniani (in larga parte dell’Africa e in America latina), Francescani Minori (Bolivia ed Egitto), Assunzionisti ( in Congo), Suore Francescane dell’Immacolata (in Brasile, a Salvador Bahia, e nelle Filippine. Quindi le Figlie povere di Giuseppe Calasanzio e le Stabilite nella Carità (in Brasile, aSalvador Bahia); le Sorelle Apostole della Consolata (in India, a Kerala, e in Benin); le Suore Francescane di Sant' Elisabetta (in Bolivia, a Santa Cruz de la Sierra; in India, a Kerala; nelle Filippine); Suore Francescane di Ognissanti (in India, a Kerala, e Andhra Pradesh); Suore Domenicane Unione di Sant Tommaso d’Aquino (in Bolivia, a Cochabamba); le Ancelle del Sacro Cuore (Guatemala).

comments powered by Disqus