L'ora di Religione

Marchionne scivola su Firenze, Betori colpisce nel segno

Marchionne, con golfino e scravattato (magari quando si va dal capo del governo la cravatta andrebbe indossata), scivola di brutto su Firenze, con parole frutto probabilmente di un istantaneo e istintivo risentimento verso Matteo Renzi, sindaco della città gigliata e candidato alle primarie del Pd. Quella città "piccola" e "povera", brandita come una sottolineatura rabbiosa verso Renzi che rileva gli impegni disattesi dell'ad Fiat, con quei due aggettivi un po' cugini del "non rompa" rivolto a Della Valle in ben altro contesto, sarà per qualche tempo un tormentone nazionale e locale. Ma bisogna andare un po' più a fondo sul senso delle parole. Il cardinale Giuseppe Betori, arcivescovo di Firenze, lo fa con un ragionamento fine:  ''Come arcivescovo non intendo entrare in schermaglie fra personaggi pubblici - dichiara a Radio Toscana Network - ma la citta' di Firenze mi sta a cuore e da questo punto di vista dico che mi meraviglio che ci sia ancora qualcuno che pensa che le uniche ricchezze debbano essere quelle materiali. C'è anche una ricchezza culturale e spirituale che fa Firenze grande. E tutto il mondo è debitore di questa ricchezza''. Ci voleva proprio.

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