Da Brera a Barbiana. Però, che pittore don Milani
Don Lorenzo Milani moriva quarantacinque anni fa, il 26 giugno del 1967, all’età di 44 anni, e verrà ricordato il 26 giugno, il giorno della morte, con un convegno nei locali della Scuola di Barbiana (Vicchio di Mugello) a cui prenderà parte il sottosegretario alla Pubblica istruzione Marco Rossi Doria sul tema «La scuola è malata, ripartiamo da Barbiana». Don Renzo Rossi invece racconterà «il prete don Lorenzo». La giornata, che avrà inizio alle 9.30, sarà conclusa alle 17 con una liturgia presieduta dal Cardinale Silvano Piovanelli, arcivescovo emerito di Firenze, in suffragio di don Lorenzo Milani e di Eda Pelagatti, sua principale collaboratrice a Barbiana e, di fatto, “ministro dei rapporti con il popolo”. Previsto il 15 settembre a Firenze un convegno su ‘La Paternità di don Lorenzo Milani’ con la pubblicazione di nuovi scritti inediti a cura della Fondazione a lui dedicata. Sono usciti intanto per Feltrinelli i ricordi di Adele Corradi dal titolo ‘Non so se don Lorenzo’. "Una volta che si tornava a Barbiana da Firenze – scrive Corradi - don Lorenzo mi raccontava che don Bensi gli aveva chiesto se si ricordava di farsi ogni tanto l'esame di coscienza e lui gli aveva risposto che non aveva tempo per la sua coscienza perché doveva occuparsi di quella dei suoi ragazzi. 'A furia di esami di coscienza', borbottò poi, 'trasformano in cura di sé perfino il Cristianesimo'”. Ad altra cura mirava questa preziosa considerazione rivolta ai suoi ragazzi: “Se faccio lezione di matematica state attenti perché con la matematica si possono fare quattrini. Il Vangelo invece non serve per far quattrini. Per questo non state attenti”.
Stavano attenti e si divertivano da matti quando il priore propose loro una lezione di pittura e fece arrivare tele e cavalletti. E in quei momenti don Lorenzo avrà ripensato sicuramente a quando, terminati gli studi al liceo Berchet di Milano, aveva intrapreso la “carriera” di pittore, condotta per quasi tre anni - si era anche iscritto all'Accademia di Brera - fino a quando non decise di entrare in seminario. Di quella stagione restano 45 quadri e 20 disegni anatomici che la Fondazione don Lorenzo Milani, dopo una prima mostra a Firenze nel 2009, ha reperito dopo una lunga ricognizione che potrebbe riservare ulteriori sorpese. Intanto si prepare un'esposizione, in autunno, a Firenze e Milano. Coinvolti la Fondazione, la Provincia di Firenze, il Comune di Milano e il liceo Berchet della città ambrosiana. Vi stanno lavorando uno dei “ragazzi” di don Milani, Michele Gesualdi, presidente della Fondazione, il Prof. Cesare Badini, l’architetto Bernardo Delton e la curatrice Sandra Gesualdi.
In un’altra pagina del suo libro Adele Corradi scrive che “quando si tornava in macchina da Firenze, don Lorenzo lì rallentava (all’altezza da Padulivo, ndr), e ci faceva attenti, perché lì, a un tratto, apparivano i colori. In un attimo il mondo tornava a essere un mondo di colori. ‘Così sarà’, aggiunse una volta, ‘quando arriveremo in Paradiso. Lasceremo giù tutta la nebbia e tutto il grigio rimarrà dietro di noi’”. Osservazioni dello stesso tono che ricordava a Gesualdi don Auro Giubbolini: “Lorenzo le faceva al tramonto, sui lungarni, quando eravamo in seminario, per cogliere nella bellezza del cielo la mano di Dio”.
“Don Milani don dava mai voti ai nostri compiti”. E’ un aneddoto divertente e “artistico” quello che ricorda per parte sua Gesualdi. “Una volta – racconta – avevo fatto un tema sulle investiture. Non gli era piaciuto e lui mi aveva scritto di fare il disegno di un animale con corpo di cane e il collo di gallo che canta ‘chicchiribau’, come dire che il mio tema non sapeva di nulla”.
Michele Brancale